Sulla trama mi limito a riportare quanto scritto nella quarta di copertina (ogni altra aggiunta finirebbe per sciupare la serie di sorprese che questo romanzo riserva):
Quando esci dagli schemi della mera e rassicurante esistenza e decidi di vivere, tutto può accadere. Anche di sequestrare un camorrista, trasformare un agriturismo in un avamposto multietnico, anarchico e partigiano e farlo involontariamente diventare una specie di luogo di culto. Un "miracolosa" commedia all'italiana che ci fa ridere da pazzi senza nascondere i mali e i difetti del nostro paese.
Per godersi questa lettura (e io me la sono goduta assai !) bisogna essere disposti a:
- Pazientare un po’ all’inizio (pur sempre di opera prima si tratta, quindi soprattutto la costruzione dei personaggi stenta un po’ a decollare e a rendere più concrete figure che ad un primo approccio appaiono eccessivamente stereotipate);
- Accettare qualche nota strampalata e inverosimile nello sviluppo della trama (per chi ha già apprezzato le vicende della pennacchiana tribù dei Malaussene non dovrebbe essere un problema);
- Apprezzare il contributo che allo sviluppo della storia e dei personaggi viene dal ricorso frequente al dialogo piuttosto che dalle pagine descrittive;
- Condividere lo spirito di fondo secondo cui bastano la volontà e l’impegno per cambiare le cose (a questo proposito ritengo che fattore discriminante sia l’età del lettore…………e non aggiungo altro, per non sbilanciarmi né a favore del cinismo pessimista né, all’opposto, dell’ottimismo “cieco” !);
- Privilegiare l’umorismo venato di malinconia e di amarezza rispetto all’umorismo “punto e basta”;
- Saper cogliere la profondità che si cela sotto la leggerezza;
- Non lasciarsi vincere dalla malinconia di fronte a storie di uomini di mezza età che si sentono a un punto morto più che a un bivio (e qui il tasto si fa dolente …….)
Se siete disposti a sottoscrivere queste premesse, penso proprio che vi piacerà: buona lettura !
Giulia 1300 e altri miracoli - Fabio Bartolomei
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Re: Giulia 1300 e altri miracoli - Fabio Bartolomei
Ho preso il libro direttamente dalle mani di Towandaaa alla cena dei bookcorsari pisani di luglio, incuriosita dalla recensione qui sopra.
Posso sostanzialmente sottoscriverla, anche se potrei sottolineare altri punti deboli della trama. Non lo farò perché è un libro divertente e merita di essere letto come una grande avventura. A me, più che Malaussène, ha ricordato "La stangata".
E' inverosimile e certe situazioni sono semplificate in modo tale da renderle del tutto falsate, mi riferisco in particolare all'ambientazione camorristica, quindi va letto per la sotira, la trama e soprattutto per lo sviluppo dei personaggi principali, per il loro riscatto personale e per la simpatia che suscitano.
La crisi maschile di mezz'età, a cui Towandaaa accenna, mi sembra l'approfondimenti meglio risucito e mi viene in mente (sono cattivissima lo so) che potrebbe esserci uno spunto autobiografico
.
E' un'ottima sceneggiatura e non mi stupirebbe se ne facessero un film (o l'avessero già fatto
)
Posso sostanzialmente sottoscriverla, anche se potrei sottolineare altri punti deboli della trama. Non lo farò perché è un libro divertente e merita di essere letto come una grande avventura. A me, più che Malaussène, ha ricordato "La stangata".
E' inverosimile e certe situazioni sono semplificate in modo tale da renderle del tutto falsate, mi riferisco in particolare all'ambientazione camorristica, quindi va letto per la sotira, la trama e soprattutto per lo sviluppo dei personaggi principali, per il loro riscatto personale e per la simpatia che suscitano.
La crisi maschile di mezz'età, a cui Towandaaa accenna, mi sembra l'approfondimenti meglio risucito e mi viene in mente (sono cattivissima lo so) che potrebbe esserci uno spunto autobiografico

E' un'ottima sceneggiatura e non mi stupirebbe se ne facessero un film (o l'avessero già fatto

Amai la verità che giace al fondo, quasi un sogno obliato (U.Saba)
Piove sui panni stesi / perché niente va mai come dovrebbe...(Kegiz)
Nam concordia parvae res crescunt, discordia maximae dilabuntur.(Sallustio)
...l'erba / lieta, dove non passa l'uomo ((Ungaretti)
LE MIE ETICHETTE E I MIEI RING
Su anobii sono lisolachenoncè
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