Un piccolo prezioso libro che contiene tre brevi saggi che sono un atto di amore verso il libro. Libro: questo oggetto in grado di suscitare emozioni differenti nei lettori.
L’autore sottolinea come l’incontro con il libri può essere casuale: un libro che ci colpirà particolarmente, che ci farà cambiare idea o convinzione può essere lì da anni ad attendere sulla nostra libreria di essere letto oppure in una bancarella di libri usati dove aspetta di essere comprato.
Steiner poi evidenzia l‘importanza in una lettura in silenzio, concentrata e intima. Questo aspetto io lo sto davvero rivalutando negli anni: mentre da ragazzina leggevo ovunque, adesso i rumori, ma anche la musica, mi danno fastidio e mi distraggono. I libri davvero per me iniziano a richiedere il silenzio come sottofondo.
Molto interessante poi la riflessione sul nesso scrittura-ebraismo. Storicamente gli ebrei si sono dedicati al compito di memorizzare meccanicamente la Bibbia, ripetendola senza riflettere. Nel XX secolo, quasi come una rivolta al Dio che non ha impedito la Shoah, gli scrittori ebrei hanno iniziato a scrivere tantissimo, come una rivolta edipica contro il verbo rivelato.
Un testo breve, scorrevole e molto interessante.
“Leggere, nel vero senso del termine, una pagina di Kant, una poesia di Leopardi, un capitolo di Proust, significa avere accesso ad un privilegio.“
I libri hanno bisogno di noi - George Steiner
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