Stabat Mater - Tiziano Scarpa

[Gahan]

Cecilia ha sedici anni e vive in un orfanotrofio. Di giorno suona il violino in chiesa, di notte scrive lettere alla madre che non ha mai conosciuto. Così passa la vita all'Ospedale della Pietà di Venezia, dove le giovani orfane scoprono le sconfinate possibilità dell'arte eppure vivono rinchiuse, strette entro i limiti del decoro e della rigida suddivisione dei ruoli. Ma un giorno le cose cominciano a cambiare, quando arriva un nuovo compositore e insegnante di violino. Si chiama Antonio Vivaldi...

Il romanzo si legge in poche ore: 144 pagine, non suddivise in capitoli, con ampie interlinee tra un paragrafo e l'altro e quattro dita di margini bianchi sopra e sotto. La struttura epistolare è solo abbozzata, le lettere alla madre hanno un inizio ma quasi mai una fine, il più delle volte scivolano e si confondono con considerazioni personali della protagonista, nei dialoghi che essa intesse con se stessa nella sua mente, sul dolore per essere stata abbandonata e sulla passione per la musica.
Lettura tutto sommato gradevole.

Altre info:
"Stabat Mater" è il titolo di un brano di musica sacra, di cui esistono varie versioni, una appunto di Vivaldi, ma la più famosa è di Pergolesi.
Il libro ha vinto il "Premio Strega" nel 2009.

[Éowyn]

L'ho letto alcui anni fa e l'ho trovato noioso, anche se ho apprezzato il fatto di conoscere la realtà dell'orfanotrofio/convento che prima ignoravo.

[Gahan]

L'ho letto alcui anni fa e l'ho trovato noioso

Sì, probabilmente se l'avesse tirata più lunga mi sarei annoiata anch'io, invece l'ho trovato della lunghezza "giusta" ...