
Philomena Lee è una giovane ragazza irlandese che si ritrova incinta e non sposata all'inizio degli anni 50. Considerata una condizione "vergognosa", viene mandata all'abbazia di Sean Ross a Roscrea, Co. Tipperary dove, dopo un parto che mette in pericolo lei ed il bambino, mette al mondo Anthony.
L'abbazia è solo uno dei conventi che qualche decennio dopo vengono denominati "Magdalene Laundries", dove le ragazze che vengono ospitate subiscono violenze (di crudeltà crescenti a seconda del convento) e sono obbigate a lavorare per parecchie ore al giorno e custodire i loro figli fino all'età di 3 anni circa quando, obbligate a firmare un documento, daranno il diritto alle suore di dare i propri figli in adozione a famiglie statunitensi in quella che è una vera è propria compravendita di bambini. In un'Irlanda sottomessa al potere della chiesa cattolica, Anthony viene al mondo in un periodo in cui i primi traballanti passi vengono messi in moto per contrastare questa vergognosa mercificazione, ma non abbastanza velocemente da "salvarlo".
Marge Hess, dopo aver avuto tre figli maschi ormai quasi tutti adolescenti, rimpiange di non aver avuto una femmina, e si considera troppo vecchia per pensare di "tentare" di metterne al mondo una. Con l'aiuto del fratello, che si avvia verso una carriera ecclesiastica luminosa, parte per l'Irlanda dove conoscerà Mary, la "prescelta" per l'adozione. Ma Mary ed Anthony, solo pochi mesi di differenza, sono cresciuti nel convento come due fratelli, e l'attaccamento di Anthony per la sorella di vita lo porta a far parte dell'adozione. Così a 2 e 3 anni, accompagnati da uno sconosciuto poco più che maggiorenne, i due bambini partono per gli Stati Uniti, lasciandosi ignaramente alle spalle due madri disperate.
Anthony, ribattezzato Michael, e Mary crescono in una famiglia in cui solo Marge sembra amarli, mentre il padre li chiama "quei tuo bambini" e i fratelli li ignorano o ne sono gelosi.
Una serie di avvenimenti e la convinzione (non troppo velatamente confermata dai genitori adottivi) che la madre l'abbia abbandonato perchè non abbastanza buono, portano Michael a cercare approvazione in ogni gesto e, nel momento in cui si trova a vivere situazioni piacevoli, a distruggere tutto perchè non meritevole di tanta felicità, passando da momenti di euforia estrema a momenti di depressione totale.
Col passare degli anni, la necessità di scoprire le sue radici e la sua voglia di "appartenenza" si accrescono, ma alla disperata ricerca di essere qualcuno, si ritrova con una brillante carriera in un partito omofobico che si batte contro i diritti degli omosessuali e, nel frattempo, è testimone della terribile scoperta ed espansione dell'AIDS negli Stati Uniti.
La storia non è particolarmente allegra. Necessariamente mi sono ritrovata a pensare quale incubo possa essere stato per quei due bambini fare quel viaggio, inserirsi nella famigla, crescere ricordando le proprie radici senza mai aver avuto, ovviamente, alcun supporto psicologico.
Il libro parla principalmente della vita di Anthony/Michael, è molto dettagliato e ad un certo punto ho avuto la sensazione di averlo conosciuto

E' inevitabile chiedersi quale tipo di vita avrebbe potuto fare Michael se le cose fossero andate diversamente. Probabilmente meno brillante politicamente (ma magari anche no), e come queste scelte così pesanti abbiano potuto influenzare psicologicamente il cammino di chissà quanti bambini nel corso degli anni.