La scrittura di de Giovanni si conferma per me un gioiello: tesa, emozionante e precisa come una freccia ben scoccata. Questo romanzo, il primo che leggo di quest'autore fuori dalla serie anni Trenta del commissario Ricciardi, è ambientato nella Napoli odierna, che è un elemento essenziale del racconto col suo essere splendida ma intimamente ostile e sostanzialmente indifferente, col suo non guardare e non vedere per non crearsi problemi.
I capitoli sono brevi ma densi e significativi, caratterizzati da un'alternarsi di prospettive, a volte ambigue, che incollano alla pagina.
E' un noir molto nero, di un nero che non nasce però dalla violenza splatter ma dall'umanità profondamente sofferente dei personaggi, dalla loro solitudine e dai mostri che ne nascono, che forse proprio per questo risultano ancora più terribili e angoscianti. Tutti i personaggi sono ottimamente delineati nel loro vissuto e nel loro modo di essere, dall'ispettore Lojacono al PM di turno Laura Piras, da Letizia al Coccodrillo alle giovani vittime.
Ho amato molto questo libro


Comunque meritatissimo il premio Scerbanenco 2012

