Tomizza usa a pretesto il racconto di questa famiglia di contadini per descrivere la vita difficile e piena di contraddizioni che si viveva in quegli anni durante il cambio di regime. Il protagonista Franz vive contemporaneamente la condizione di proprietario, per come è considerato in paese, e colono, per come è trattato dallo zio e per come di fatto vive. Per lui i conflitti fra le persone sono conflitti tra caratteri:
L'aria che si respira è un clima di incertezza, in cui i personaggi si interrogano sul futuro della loro terra sotto al nuovo regime. Tutti dovranno scegliere se restare in Jugoslavia o partire per l'Italia. Ne nasce un bel ritratto corale in cui Tomizza sa trasmettere bene l'anima del suo territorio e della sua popolazione con uno sguardo che parte dall'interno della vita contadina. La poesia di Materada è la poesia nostalgica dell'esule o dell'emigrante e di chi ha di fronte un distacco inesorabile. Dalla Terra come patria e dalla terra come vita.《Giovanni, ascolta. Mi è venuta un'idea. Forse è niente, ma te la dico prima che mi sfugga. Ci sono due razze, Giovanni; due tipi di uomini. Gli onesti e i disonesti. Prima che scaricavo il vino e vedevo loro due che aspettavano pacifici per farsi poi avanti sul pronto e raccogliere e pretendere, pensai che così avevano fatto anche certi coloni subito nel '45 e che così avevano sempre fatto i grossi padroni di una volta, [...] Non so se mi spiego, Giovanni, ma ci sono due razze di uomini e due modi di comandare e di pretendere, e uno solo giusto e santo di rivoltarsi e alzare la testa; e penso che ciò dipenda dal carattere della persona. Ma io mi sono confuso; forse non mi sono spiegato come volevo》.