L'isola di Arturo - Elsa Morante

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Therese
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L'isola di Arturo - Elsa Morante

Messaggio da Therese »

Devo dire che le prime 50 pagine non mi avevano molto convinto, poi l'arrivo di Nunziata dà una scossa al libro e la narrazione acquista complessità. L'estrema bravura della Morante ci fa immedesimare in Arturo, che racconta, ormai adulto, la sua infanzia fino ai 16 anni. Orfano di madre e con un padre stravagante (oltre che immaturo, secondo me) Arturo vive isolato a Procida, leggendo libri, facendo i bagni in mare, esplorando la costa in barca, la mancanza dell'affetto materno e l'arrivo della pubertà turberanno la sua felicità (anche se io continuavo a dirmi: ma di che sarà contento?) facendogli provare sentimenti sconosciuti e furori improvvisi. Alla fine del libro Arturo vi mancherà.
-...è solo che non ho tempo per leggere.
- Mi dispiace per te.
- Oh, non direi.Ci sono tanti altri modi per passare il tempo.
Giulio vorrebbe replicare che leggere non è "passare il tempo"...
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Gahan
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Re: L'isola di Arturo - Elsa Morante

Messaggio da Gahan »

Therese ha scritto:un padre stravagante
Secondo te
Here be spoilers
non era omosessuale il padre?

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Therese
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Re: L'isola di Arturo - Elsa Morante

Messaggio da Therese »

Gahan ha scritto: Secondo te
Here be spoilers
non era omosessuale il padre?
Here be spoilers
sicuramente! ciò non toglie che lasciare un figlio mda solo per mesi e abitare in una casa in rovina senza porsi prob lemi non sono comportamenti normali.
-...è solo che non ho tempo per leggere.
- Mi dispiace per te.
- Oh, non direi.Ci sono tanti altri modi per passare il tempo.
Giulio vorrebbe replicare che leggere non è "passare il tempo"...
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francesina
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Re: L'isola di Arturo - Elsa Morante

Messaggio da francesina »

Therese ha scritto:
mar ago 18, 2015 3:31 pm
Alla fine del libro Arturo vi mancherà.
Ecco, a libro terminato la prima cosa che mi viene da dire è proprio questa: Arturo mi mancherà.
Un bambino dall'infanzia sopra le righe, sorprendentemente maturo ed equilibrato se si pensa alla condizione di assoluta solitudine ed estraneità al mondo nella quale è stato fatto vivere. Ho molto apprezzato che la vicenda sia raccontata da un protagonista oramai adulto, ma che la narrazione sia svolta nel tempo presente e che la voce fosse quella dell'Arturo ragazzo: davvero ho avuto l'impressione di girovagare anche io per l'isola e per le stanze del desolato castello con lui, di scendere al molo per aspettare il piroscafo dal continente.
Detestabile la figura del padre: la scena della lite alla vigilia del compleanno di Arturo è stata veramente straziante.
Bello.
Nous habiterons une maison sans murs, de sorte que partout où nous irons ce sera chez nous- J.Safran Foer, Extrêmement fort et incroyablement près

E finalmente lui pronunciò le due semplicissime parole che nemmeno una montagna di arte e ideali scadenti potrà mai screditare del tutto. I. McEwan, Espiazione

Sempre Francesina, anche su Anobii

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