Ho letto questo libro circa 8 anni fa, grazie a un ring di maddap (

); quella che riporto qui sotto è la J.E. scritta allora:
E' molto difficile esprimere sinteticamente le emozioni che suscita questa lettura. Anche se potrà apparire riduttivo, provo a elencarle, senza voler ordinare la lista secondo un criterio di importanza:
- Ammirazione: nei confronti di Oscar e Nonna Rosa, per la loro comune forza nell'affrontare la tragica situazione. Lei talvolta cruda nella sua concretezza, ma sempre sensibile alle esigenze del bambino e sempre pronta a rispondere alle sue domande. Lui così ingenuo e al tempo stesso maturo, spontaneo e semplice nel rivolgersi a Dio, con parole, con un senso di confidenza e con una fiducia tutti da invidiare (e parlo dell'invidia nella sua accezione positiva: quella che spinge a migliorarsi).
- Tristezza e rabbia: per tutta la vicenda intesa come simbolo del massimo grado di tragicità che una situazione di malattia può raggiungere (quando, cioè, ad esserne colpito è un bambino). Per tutti i personaggi coinvolti, ognuno a suo modo con una carico troppo grande da sopportare. In particolare per i genitori di Oscar: così incapaci di trovare il modo migliore di comportarsi da far arrabbiare lo stesso Oscar (e anche il lettore), ma al tempo stesso scevri da qualsiasi colpa, perchè chi mai potrebbe ergersi a giudice della loro inadeguatezza di fronte alla peggiore situazione che a un essere umano possa capitare ?
- Gratitudine e speranza: ci sono molti passi che suscitano riflessioni importanti, che lasciano dietro di sè e nonostante tutto una certa dose di ottimismo, che hanno il pregio di offrire un insegnamento ma senza alcun fastidioso intento didascalico. Oltre ai passi già citati dai lettori precedenti, vorrei ricordare anche quello a pag.84 "Ho capito che eri qui. Che mi rivelavi il tuo segreto: ogni giorno guarda il mondo come se fosse la prima volta"
- Senso di colpa: per le troppe volte in cui ci lamentiamo per cose poco importanti e per la propensione a non essere mai contenti, che se in alcuni casi può diventare lo spunto legittimo per la ricerca di un miglioramento, in altri casi finisce invece per avvelenare la vita, facendo perdere di vista i valori importanti.
Mi rendo conto di aver indicato sensazioni anche contrastanti, ma in fin dei conti era naturale che così fosse, in un libro in cui si alternano anche momenti di commozione e di sorrisi divertiti.
Il panorama di emozioni che questo libro offre è veramente vasto, pur nella sua brevità, ed il suo grande pregio è l'equilibrio tra le varie componenti, che sorregge la storia senza farla mai scadere nel sentimentalismo deteriore, nel luogo comune scontato o nella superficialità.
Lo ricorderò come una delle letture che mi sono piaciute di più.
