Mi sono procurata un'edizione in italiano per pigrizia (

In questa seconda lettura ho apprezzato tantissimo l'ironia (a mio parere resa molto bene nella traduzione italiana) e ho seguito con attenzione l'intreccio, quando invece alla prima lettura universitaria l'accento era stato posto sulle tematiche politiche e sociali: la Reform Bill, la costruzione della ferrovia, i progressi della medicina (incluso il vivisezionamento dei cadaveri) e l'impatto che tutto ciò ha prodotto in un borgo rurale fortemente conservatore.
Un accenno sulla trama, per invogliarvi a leggerlo:
Dorothea è un'orfana ricca che vive con uno zio scapolo e la sorella Celia. Dorothea è antipatica e imbevuta di idee strampalate e aspettative irreali, quindi non accetta la proposta di matrimonio di un giovane ricco ma non colto, per sposare invece un vecchio prete con i peli sui nei che sta scrivendo un'opera monumentale (e assolutamente inutile), la «Chiave di tutte le mitologie».
Il secondo protagonista del romanzo è Tertius Lydgate, un giovane medico arrivato a Middlemarch pieno di ambizioni e grandi idee progressiste. Si scontrerà con una società molto chiusa, finirà vittima di persone subdole e incastrato in un matrimonio che lo riduce sul lastrico.
Il tutto è arricchito da una serie di personaggi di contorno e trame secondarie piuttosto avvincenti.
George Eliot è, a mio parere, poco conosciuta rispetto ad altre scrittrici inglesi dell'epoca vittoriana, ed è un peccato perché anche la sua biografia è piuttosto interessante.
Rinnegò la religione anglicana (motivo di rottura con la famiglia) e visse per anni, alla luce del sole, con un uomo che era già sposato. Un vero scandalo!
Della stessa autrice ho nella lista dei TBR "Il mulino sulla Floss", mi propongo di leggerlo l'anno prossimo.