La serie africana di Mc Call Smith è secondo me il giusto rimedio a quelle tipiche giornate occidentali dai ritmi serratissimi che sembrano più una lista infinita e pressante di to-do che non una parte effettiva –per quanto breve –della nostra vita. Credo che per “gustare” questi romanzi non si debba avere premura che avvengano colpi di scena o si creino situazioni ricche di suspence: il ritmo è lento e malgrado questi testi vogliano ruotare ciascuno intorno ad un “giallo” che la detective nr. 1 del Botswana, Mme Ramotswe, dovrebbe risolvere non c’è traccia di mistero.
I piccoli casi che lei e la sua segretaria si trovano a risolvere sono in realtà pretesti perché il lettore possa seguire le due donne nella loro vita in una realtà lontanissima dalla nostra e per alcuni aspetti quasi favolistica: in questo episodio specifico Mme Ramotswe rincontra il suo ex-marito e M.me Makutsi conosce una potenziale dolce metà.
Ho letto di recensioni entusiastiche e altre completamente negative di questa serie: la mia opinione è più o meno a metà. Le atmosfere e i paesaggi sono sufficientemente gradevoli e “altri” perchè su di me abbiano il grande beneficio di rilassarmi e trasportare la mente altrove, ma ammetto che più di una volta ho trovato lo stile di Mc Call Smith quasi fastidioso nel suo essere a volte eccessivamente didascalico e “ben pensante”.
A. Mc Call Smith, Un gruppo di allegre signore
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A. Mc Call Smith, Un gruppo di allegre signore
Nous habiterons une maison sans murs, de sorte que partout où nous irons ce sera chez nous- J.Safran Foer, Extrêmement fort et incroyablement près
E finalmente lui pronunciò le due semplicissime parole che nemmeno una montagna di arte e ideali scadenti potrà mai screditare del tutto. I. McEwan, Espiazione
Sempre Francesina, anche su Anobii
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