I demoni - Fëdor Dostoevskij

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Gahan
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I demoni - Fëdor Dostoevskij

Messaggio da Gahan »

Non so, io Dostoevskij non riesco proprio a farmelo piacere.
Ha una prosa poco accattivante, mi perdo nei meandri della sua scrittura, faccio una fatica enorme a seguire il filo del discorso.
La trama di questo romanzo sarebbe anche interessante, ma al succo del discorso ci arriva attraverso sentieri tortuosi e io mi annoio da morire.
Non apprezzo le lunghe divagazioni, come per esempio il primo capitolo, che doveva essere una sorta di presentazione di alcuni personaggi e del contesto, già da lì ho iniziato ad annoiarmi perché continuava a ripetere le stesse cose e mi faceva venire sonno anziché invogliarmi alla lettura.
Il vero protagonista del romanzo compare solo al secondo capitolo (ovvero dopo 40 pagine), ma nemmeno quello è il vero inizio della storia, perché le divagazioni proseguono.
Dopo circa 100 pagg. finalmente viene detto "Passo ora alla descrizione di quel curioso fatto che costituisce il vero inizio della mia cronaca."
Così il lettore si illude che da questo punto in poi, forse succede davvero qualcosa e si entra nel vivo della storia, invece no... seguono altre diverse pagine sul matrimonio di Stepan Trofimovic combinato da Varvara Petrovna.
I due sarebbero i genitori dei veri protagonisti del romanzo, ma sono passate altre pagine e di questi protagonisti non si sa ancora quasi nulla!!!
Poi troppi sottintesi, troppe cose non dette, troppe cose vaghe. Potrei quasi mettermi a contare quante volte compaiono espressioni come "alcune idee", "alcuni personaggi", "certa gente"....
Per non parlare delle frasi mezze in francese, quasi illeggibili.
«Tous les hommes de génie et de progrès en Russie étaient, sont et seront toujours des giocatori et des ubriaconi, qui boivent come una spugna... mentre io non sono ancora né così giocatore, né così ubriacone... Mi rimprovera di non scrivere nulla! Strana idea!... Perché sto sdraiato? Voi, mi dice, dovete ergervi "come esempio e rimprovero". Mais, entre nous soit dit, che cosa può fare un uomo che deve ergersi «come esempio e rimprovero» se non stare sdraiato: lo sa lei questo?»

Dello stesso scrittore ho già letto lo straziante "Ricordi della casa dei morti" e "Delitto e castigo" che mi ha lasciato la stessa sensazione di questo!
Ho tollerato "Le notti bianche" e "Memorie del sottosuolo" ma solo perché sono corti.
Mi spiace, ma per colmare le mie lacune di letteratura russa, passerò ad altri scrittori, con Dostoevskij ho chiuso!
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