Finalmente mi sono decisa a leggere questo libro, che avevo lì da diversi anni e che è l'unico che ho recuperato dopo aver lasciato il mio ex.
Scrivere una recensione dei classici è per me sempre difficilissimo, ma proverò a scrivere un breve commento.
Ci ho messo 3 mesi a leggere il libro perché va assaporato, secondo me, inoltre non si può prendere a grandi dosi perché è estremamente ripetitivo. Ma mai noioso, questo proprio no. Anzi, è un libro divertente, arguto, che fa anche riflettere. Per esempio, il mio ragazzo dice che non è divertente perché è la storia di tante persone che si prendono gioco di un povero vecchio pazzo, invece secondo me lo è, anche se certo fa riflettere questo continuo prendersi gioco dei poveri Don Chisciotte e Sancio Panza. Insomma, i due in più parti mi hanno fatto molta pena, e soprattutto nel secondo volume ho sofferto con loro più che ridere di loro, ma è inutile negare che in più parti questo grande classico strappa più di una risata.
Ho letto da qualche parte che all'epoca usavano questo libro come storie da leggere ai bambini prima di andare a dormire, e molto spesso l'ho usato allo stesso modo, per me stessa. Non so comunque se questo sia vero, se lo è certo era così solo nelle case di gente che sapeva leggere e poteva permettersi di comprare un libro, insomma nelle case dei ricchi. Ma è un'interepretazione che ho trovato affascinante.
Don Chisciotte della Mancia, Miguel de Cervantes
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