Quello di Livia M. Sambuy, firma del Corriere della sera, e' un libro a meta' tra l'autobiografia e il saggio su alcuni degli autori nordamericani piu' importanti. Il titolo si deve ad una frase di Philip Roth, amico della scrittrice, che gli avrebbe proibito di scrivere i contenuti delle loro conversazioni. Alcuni degli autori intervistati dalla Sambuy li conoscevo, come James Purdy, D. Forster Wallace o Roth stesso, ed e' stato interessante conoscerli nella loro dimensione piu' privata; di altri invece non avevo mai sentito parlare , come Joe Mitchell o Mavis Gallant., ma ora sono curiosa di leggerne le opere. Ho letto recensioni molto positive di questo libro ed altre completamente negative. A molti non e' piaciuta l'apertura alle proprie riflessioni e a parti delle propria vita con cui l'autrice inframezza le interviste agli autori: io credo invece che la forza e la peculiarita' del libro risieda proprio nel filtro emotivo della Sambuy alle interviste fatte agli autori (quella a Wallace su tutte).
Non imperdibile forse, ma comunque una lettura interessante.
L. Manera Sambuy, Non scrivere di me
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L. Manera Sambuy, Non scrivere di me
Nous habiterons une maison sans murs, de sorte que partout où nous irons ce sera chez nous- J.Safran Foer, Extrêmement fort et incroyablement près
E finalmente lui pronunciò le due semplicissime parole che nemmeno una montagna di arte e ideali scadenti potrà mai screditare del tutto. I. McEwan, Espiazione
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Re: L. Manera Sambuy, Non scrivere di me
Ho ricevuto questo libro da francesina e mi è piaciuto. Devo concordare con la sua recensione, mi sono piaciuti sia il racconto del backstage delle interviste agli autori sia i particolari della vita privata dell'autrice che fanno capolino qua e là. Più di tutto concordo con francesina sulla curiosità suscitata da quanto letto su alcuni autori che si è concretizzata nell'immediato acquisto di 3 libri di Mavis Gallant (uno già letto ) e nell'allungamento della mia già infinita wishlist.
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Piove sui panni stesi / perché niente va mai come dovrebbe...(Kegiz)
Nam concordia parvae res crescunt, discordia maximae dilabuntur.(Sallustio)
...l'erba / lieta, dove non passa l'uomo ((Ungaretti)
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