mmmmm.......
mi permetto di dissentire.
Seguo Malvaldi fin dai suoi esordi, ho letto tutti i suoi libri (compresi i racconti nelle antologie Sellerio) e con una giusta dose di approssimazione direi che la sua produzione, ai miei occhi, sta seguendo una parabola discendente.
In particolare, riguardo a "Buchi nella sabbia", ecco quanto ho scritto su Anobii subito dopo averlo letto
(e la strizzatina d'occhio finale qui l'ho messa io, rivolta ai melomani pucciniani):
[quote="Towandaaa su Anobii il 7 dicembre 2015 a proposito di "Buchi nella sabbia"]Ritengo che la ricerca storica dovrebbe porsi come attività preparatoria, trasparire tra le righe del romanzo con discrezione, lasciarsi intuire … quando invece diventa invadente oltre misura, al punto da interrompere il fluire di una trama già di per sé scarna, finisce per travolgere il risultato finale, spandendo un fastidioso sentore di superfetazione (arma a doppio taglio è la digressione: dovrebbe usarla solo chi la padroneggia con destrezza, e a mio modestissimo avviso, se non sei Marìas, è meglio lasciar perdere, oppure porsi drastici limiti).
Non aspettarsi il prototipo del giallo è normale quando si compra un libro di Malvaldi, ma se anche la componente di puro intrattenimento si tramuta in fallace speranza …[/quote]
Se all'inizio mi sembrava che scrivesse per il piacere di scrivere e divertire (se stesso e i lettori) ora mi sembra scriva per il piacere di dimostrare quanto sia preparato come scrittore, ecco.
Piccola attenuante: ho assistito alla presentazione tenuta presso il Pisa Book festival nel novembre scorso, durante la quale l'autore ha raccontato dettagliatamente praticamente tutti gli episodi e le digressioni che fanno da contorno alla trama centrale. Ecco perchè, dopo aver letto il libro, ero un po' stufa e delusa ..... trama annacquata e siparietti già sentiti !
