Chi lo avrebbe mai detto?
Questo libro è una rivelazione sia per gli appassionati di tennis, sia per chi non ha mai preso in mano una racchetta, sia per chi normalmente non legge biografie.
Ho scelto di leggerlo perché è stato decantato come "caso letterario" e diversi amici me ne hanno parlato bene, ma anche perché da ragazzina avevo ceduto al fascino di questo ragazzo che sembrava più un musicista punk che un tennista.
Mi faceva schifo il tennis, tuttavia passavo i pomeriggi a guardarmi i tornei su Rai 3 (e quando non potevo videoregistravo!!!) per poterlo ammirare nei suoi completi color "Hot Lava" o altri colorini fashion. E non importava che vincesse o perdesse, il suo look faceva moda, tra uomini e donne indistintamente.
Sono passati un bel po' di anni da quei pomeriggi, quindi il mio giudizio positivo su questo libro non è granché legato al fatto che lui mi piacesse come uomo.
Agassi si racconta con molta ironia e molto sentimento, la prosa è fluida, non annoia e affronta diverse tematiche, oltre il tennis. Spessissimo mi sono trovata con il libro in mano a mezzanotte passata a dire "ok, ancora un altro capitolo", e riuscivo a finirlo senza addormentarmi.
Ho trovato particolarmente interessante l'introspezione psicologica e il racconto delle relazioni umane intessute durante la sua carriera. Non vi nascondo che in certi momenti è scappata una lacrimuccia.
Ho letto questo libro in inglese per un semplice motivo, costava € 11,00 contro € 20,00 dell'edizione italiana.
P.S. Se vi state chiedendo se l'ha scritto veramente lui, la risposta è
Here be spoilersno! Ma il giornalista che lo ha aiutato non ha voluto comparire come autore. Almeno così è scritto in una nota in fondo al libro.