Mi ha un po' deluso questo libro della Ovaldé di cui invece avevo letto tutti commenti più che positivi.
L'inizio è accattivante, ma poi progredendo nella lettura il ritmo rallenta come ad allinearsi al carattere del protagonista, il mite (anzi, passivo) Lancelot, compromettendo la scorrevolezza del testo.
La trama può essere riassunta nel percorso compiuto da Lancelot per cercare di comprendere la vera natura della donna che ha sposato e che, dal momento in cui muore in un incidente (non spoilero perché avviene tutto all'inizio del libro), si rivela essere molto diversa da quanto apparisse in vita. La nota positiva del libro è lo stile della Ovaldé: io l' ho letto in versione originale e merita; spero che la traduttrice italiana abbia fatto un buon lavoro rendendo giustizia a una sintassi molto particolare che alterna sapientemente osservazioni esterne e il flusso di coscienza di Lancelot.
V. Ovaldé, E il mio cuore trasparente
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V. Ovaldé, E il mio cuore trasparente
Nous habiterons une maison sans murs, de sorte que partout où nous irons ce sera chez nous- J.Safran Foer, Extrêmement fort et incroyablement près
E finalmente lui pronunciò le due semplicissime parole che nemmeno una montagna di arte e ideali scadenti potrà mai screditare del tutto. I. McEwan, Espiazione
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