Anzi: il delitto è solo lo spunto per riflettere su un’epoca.
Ho trovato molto interessante la scelta stilistica di scrivere sempre “DdC” invece di “Delitto del Circeo” o “LSC” invece di “la scuola cattolica” e, soprattutto, le due giovani vittime sono individuate solo con le iniziali. Questo perché tanto tutti sappiamo cosa è successo e questa “spersonalizzazione” rende il fatto più universale.
Altra scelta interessante è di chiamare solo Izzo per nome, gli altri due complici stanno di sottofondo. E’ lui l’angelo del male, che torna a colpire dopo anni senza suscitare però il clamore mediatico del suo primo terribile delitto. Una personalità disturbata che incombe su libro come l’esemplificazione del male fine a se stesso, quasi un essere ridicolo.
Sono rimasta molto colpita dalle riflessioni sullo stupro inteso non tanto come volontà di soddisfare un desiderio sessuale, ma di sopraffazione e violenza: lo scopo era fare male e uccidere, non tanto la violenza carnale in sé. Dovevano morire le due ragazze perchè quello era lo scopo di tutto.
In realtà gli stupratori sono dei vigliacchi disturbati che scelgono le ragazze che ritengono facili da adescare e che non concepiscono che la violenza come unico modo per rapportarsi con gli altri.
La scelta poi di non parlare delle donne se non di rarissime figure è molto azzeccata: la LSC è maschilista, c’erano solo uomini e l’unica figura femminile presente nella scuola era l’immagine della madonna. Eppure le donne e il sesso sono una fisima di questi maschi che devono essere tenuti a freno con una educazione che non è al livello di quello che ci aspetta: è molto netta la sensazione di un livello professionale dei docenti molto basso rispetto alla scuola pubblica, così come la percezione che anche il preside è comunque stipendiato dalle famiglie benestanti che mandano i figli in quelle scuole.
Si salva solo il Prof Cosmo, ma anche lui è una figura che si autodistrugge.
e io credo che almeno 200 pagine siano state una sbrodolatura di un libro pressoché perfetto.Here be spoilersLe ultime pagine del romanzo dedicate a lui sono francamente inutili
Le figure femminili sono quindi poche, incololori, represse e ridicole, ma anche gli uomini ne escono male: amareggiati, inconcludenti se non psicotici criminali.
Un libro intenso, ipnotico e che fa riflettere molto su un’epoca che oramai ci sembra così lontana.