

Così quest'estate ho approfittato delle vacanze per dedicarmi finalmente a questo libro corposo che scorre però con una facilità sorprendente, soprattutto grazie alla scrittura piacevole e ironica della Christie ed al fatto che il dipanarsi degli avvenimenti non è sempre strettamente cronologico, ma segue spesso per affinità gli stati d'animo dell'autrice...insomma è un po' come se una cara amica ti stesse raccontando alcuni episodi della sua vita e uno gliene richiamasse un altro, senza per questo esagerare o rendere fastidiosi i salti temporali.
Mi ha molto colpito la modernità di questa donna che, pur di mentalità chiaramente vittoriana, ha anche un atteggiamento incredibilmente intraprendente: addirittura dopo la dolorosa separazione dal primo marito intraprende un viaggio da sola nei paesi del medio oriente che, con i mezzi dell'epoca, non era esattamente la gita più facile e comoda del mondo. Agatha non risparmia la descrizione dei disagi e delle difficoltà, in questo come in altri episodi, ma quello che emerge soprattutto è il suo profondo amore per la vita e l'incontenibile entusiasmo per le scoperte.
Mi ha fatto molto sorridere anche l'umiltà nel raccontare che per molti anni non riusciva a considerarsi una vera scrittrice professionista e che è riuscita però a realizzare i suoi desideri più incredibili: comprare e guidare un'automobile (la zia Agatha è del 1890...) e cenare con la regina d'Inghilterra

