Dal retrocopertina
Le streghe di Lenzavacche vennero chiamate nel 1600 in Sicilia un gruppo di mogli abbandonate, spose gravide, figlie reiette o semplicemente sfuggite a situazioni di emarginazione, che si riunirono in una casa ai margini dell'abitato e iniziarono a condividere una vera esperienza comunitaria e anche letteraria. Furono però fraintese, bollate come folli, viste come corruttrici e istigatrici del demonio.
Secoli dopo, durante il fascismo, una strana famiglia composta dal piccolo Felice, sua madre Rosalba e la nonna Tilde, rivendica una misteriosa discendenza da quelle streghe perseguitate. Assieme al giovane maestro Mancuso si batteranno contro l’oscurantismo fascista per far valere i diritti di Felice, bambino sfortunato e vivacissimo.
Il libro è un continuo altalenare tra il racconto in prima persona dalla voce di Rosalba, e le lettere che il maestro Mancuso scrive a una zia, nella prima parte. La seconda parte è invece il testamento di una di queste "streghe" che tira le fila di tutte le vicende.
La scrittura è delicata e poetica, la storia è carina e il finale a sorpresa.
A questo link la genesi del romanzo:
https://letteratitudinenews.wordpress.c ... izioni-eo/
Le streghe di Lenzavacche, Simona Lo Iacono
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