Galápagos è una riflessione sull'umanità e un paragone tra i "grossi cervelli" umani e l'intelligenza evoluzionistica della Natura. Per farlo Vonnegut sceglie uno dei luoghi più incontaminati del pianeta, lasciandoci vedere (e conoscere) il paesaggio con descrizioni documentaristiche e dissertazioni storiche. Il tutto raccontato da un'anomala voce narrante che segue il destino di un'umanità alla deriva e che potrà salvarsi solo attraverso un obbligato ritorno a una vita primitiva; gli umani del futuro avranno una vita breve, spensierata, inconsapevole dei discorsi filosofici che ci accompagnano da millenni; sarà un ritorno ai giardini dell'Eden, senza guerre, omicidi, menzogne, senza i concetti di Bene o Male, ma anche senza arte, letteratura, scrittori di fantascienza e senza nessuno che potrà mai più comporre qualcosa come la Nona Sinfonia di Beethoven.
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