"Pane" - Maurizio de Giovanni

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Towandaaa
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"Pane" - Maurizio de Giovanni

Messaggio da Towandaaa »

Un commento in due tempi

Primo tempo (fino a pagina 293)
Malgrado la grande quantità di lievito presente nel libro (e non solo in senso metaforico), la trama non cresce. Così come non crescono le storie personali dei personaggi seriali, che hanno sì più spazio del solito nell’economia complessiva del libro, ma tale spazio viene occupato quasi esclusivamente da richiami a fatti salienti del loro background che i fedeli lettori di De Giovanni già conoscono. Nell’intento, forse, di privilegiare i lettori che invece hanno deciso di accostarsi alle vicende dei Bastardi iniziando con questo ultimo episodio, magari sulla scia dell’interesse suscitato dalla ormai prossima trasmissione della serie tv tratta da questi romanzi.
Forse solo i puri e gli ingenui possono ancora pensare che la narrativa contemporanea dovrebbe sfuggire alle leggi del marketing. Ma se una casa editrice e/o un autore (non so su quale dei due puntare principalmente il dito) decidono di seguire la strada della fidelizzazione, non dovrebbero tendere precipuamente a mantenere alto l’interesse di coloro che già costituiscono il novero degli affezionati lettori, senza offrire ai neofiti facili scorciatoie (che si estrinsecano, almeno a mio avviso, in zavorre agli occhi dei veterani) ?
La scelta adottata invece penalizza, e molto, il risultato finale, le cui sorti appaiono tutte rimesse all’indagine sul delitto di apertura.
Ma io non cerco un romanzo “poliziesco-e-basta” quando leggo un libro di De Giovanni. Quindi provo una certa insoddisfazione, inutile negarlo.
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Secondo tempo (le ultime 38 pagine)
Eccolo ! E’ questo l’autore che mi piace, che mi appassiona alle sue storie, che mi commuove, che mi lascia incatenata alle sue parole, scelte con dovizia lirica eppure così spontanee, retoriche forse, ma non in senso deteriore, che mi pone davanti personaggi così umani nella loro umanissima imperfezione, deboli e forti anche se non sempre nel momento appropriato, che imprime al loro agire svolte inaspettate ma congrue, che li dipinge con tutti i colori delle infinite sfaccettature che separano il bene e il male.
Peccato che abbia dato il meglio di sé solo nelle ultime 38 pagine, ma sono state pagine davvero intense, tali da farmi riconsiderare le riserve iniziali e rivalutare il libro nel suo complesso, e da lasciarmi ancora “assetata”: di nuove indagini che privilegino la comprensione delle passioni sottese ai fatti e di nuove parole che per sedimentazione concorrano a sviluppare i singoli personaggi che hanno ancora, ai miei occhi, tante potenzialità. Di nuovi momenti di empatia da provare nei confronti dei protagonisti ma anche dei comprimari e delle semplici comparse. Perché anche in questo De Giovanni è un grande.
La mia libreria

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S. Bersani, Pacifico, F. Guccini - Le storie che non conosci (Io leggo perchè - 23 aprile 2015)

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