La storia viene raccontata una sera come "storia paurosa" riprendendo delle memorie scritte da una istitutrice amica di uno dei presenti.
La narrazione avviene in prima persona, l'istitutrice racconta di aver risposto ad una inserzione e di essere stata assunta dallo zio di due ragazzi orfani per occuparsi di loro, relegati in una abitazione di campagna.
Lo zio usa il proprio fascino per convincere la donna ad accettare il lavoro e le chiede di disturbarlo il meno possibile.
L'istitutrice comicia il proprio lavoro e trova i due ragazzi educati, belli e capaci, ma l'idillio bucolico durerà poco: due apparizioni si manifesteranno turbando la vita di tutti.
Il fatto che sia narrato tutto in prima persona e che nessuno affermi di vedere i due fantasmi
oltre a lei, mette in dubbio che il racconto possa essere vero: i ragazzi sono minacciati oppure è l'istitutrice ad essere paranoica e visionaria?Here be spoilerssecondo l'istitutrice i due ragazzi vedono i fantasmi, ma nessuno di loro lo ammetterà
James coltiva questa ambiguità e le interpretazioni si sprecano, il fascino del romanzo è nell'inquietudine che trasmette, nella sensazione di minaccia incombente e di disagio manifesto, l'angelicità dei ragazzi è una maschera, in realtà?
Here be spoilersLa cosa che più mi ha copita è che non si chiarisce come mai la prima istitutrice e l'ex valletto siano morti quasi contemporaneamente, inoltre il fatto che la stessa narratrice sia morta giovane, secondo me acuisce la sensazione che qualcosa di soprannaturale possa essere accaduto, ma senza saperne cause e conseguenze.