Eccomi - Jonathan Safran Foer

Area dedicata alle recensioni (e conseguenti commenti) nonche' alle richieste di pareri sui libri.
ATTENZIONE: Specificate titolo e autore nell'oggetto, grazie!

Moderatori: aly24j, Therese, Marcello Basie

Rispondi
Avatar utente
Therese
moderatrice
Messaggi: 5748
Iscritto il: mer feb 05, 2003 8:33 pm
Località: Perugia
Contatta:

Eccomi - Jonathan Safran Foer

Messaggio da Therese »

Ho dovuto aspettare un po' di giorni prima di cimentarmi in questa recensione, perchè questo è un libro molto denso e non riuscivo a farmi un'idea precisa.
Tema portante del libro è la crisi di coppia che Jacob e Julia si trovano ad affrontare dopo 19 anni insieme e tre figli, la crisi ha cause oggettive, ma soprattutto soggettive: Foer è molto bravo nel delineare il lento sfaldarsi del matrimonio, le insoddisfazioni taciute, le piccole evasioni che ci si concede per sopportare i molti compromessi, i silenzi davanti ai figli, l'abidicare della relazione di coppia che diventa famiglia ed acquisisce nuove priorità, lasciando in un angolo il rapporto a due.
Jacob e Julia hanno smesso di raccontarsi, si scambiano solo informazioni di servizio per scandire con efficacia gli impegni familiari, si sono ritratti poco a poco dal territorio comune che costituisce il NOI e scoprono che tornare indietro è molto difficile. Questa parte del libro secondo me è la più riuscita e vera; la descrizione dei tre figli è meno convincente, condivido l'idea che molto spesso i figli capiscano le situazioni prima e meglio degli adulti, che dimostrino una saggezza sorprendente e inaspettata, ma qui si rasenta l'assurdità, i dialoghi sono spesso così infarciti di riferimenti filosofici all'ebraismo e di sottintesi da risultare irreali, oltretutto non mi sembra che vengano caratterizzati bene, forse l'unico tratteggiato bene è Sam, il maggiore, gli altri due risultano figure un po' confuse.
Altro tema portante del libro è l'ebraismo: la famiglia Bloch discende dal nonno che è un sopravvissuto insieme al fratello che però ha scelto di stabilirsi in Israele. Il rapporto tra ebrei americani ed ebrei israeliani è molto presente nel libro ed analizzato in diversi momenti, l'accusa dei cugini è che come ebrei non israeliani, appartengono alla comunità, ma allo stesso tempo non ne fanno parte fino in fondo, questo tema coinvolge molto Jacob
Here be spoilers
la morte del nonno simbolicamente rappresenta lo spezzarsi del legame "dovuto" e il potersi instaurare di un legame "voluto"
ed il cugino Tamir, ognuno vede nell'altro ciò che gli manca e che vorrebbe. Onestamente conosco poco le tradizioni ebraiche e dubito che un non ebreo possa capire fino in fondo alcune riflessioni o riferimenti, perciò non riesco a capire quanto sia riuscito il libro in questo senso.
Infine la cosa che c'entra come il cavolo a merenda: la fantapolitica. Un evento naturale molto grave porta ad una coalizione dei nemici di Israele e ad una guerra, nonostante le discussioni su questa cosa occupino le pagine centrali del libro e ne determinino in parte degli elementi del finale, resta la sensazione di una cosa utilizzata a pretesto e poi lasciata là sullo sfondo, non approndita, nè sviscerata, una trovata che mi è sembrata forzata e che non aggiunge molto al libro
Here be spoilers
tanto che alla fine la guerra si risolve in modo nemmeno tragico: Israele perde dei territori, ma riesce a resistere e subentra una pace che poco risolve rispetto a prima, come a dire che la tanto temuta guerra contro Israele alla fine è un mero spauracchio
.
Come tirare le somme del tutto? il libro è troppo: vuole essere troppe cose, toccare tanti temi, personaggi e situazioni che non riesce a mescolare bene il tutto, alcune parti sono riuscite, altre no, non riesce ad essere un romanzo organico, secondo me è almeno 3 romanzi e questo si avverte, tuttavia non posso dire che non mi sia piaciuto o che mi abbia annoiato, un onesto voto 3/5, ma è Foer e mi aspettavo di meglio.
Sarei molto curiosa di conoscere l'opinione di un ebreo, che sicuramente saprebbe capire il libro meglio di me.
-...è solo che non ho tempo per leggere.
- Mi dispiace per te.
- Oh, non direi.Ci sono tanti altri modi per passare il tempo.
Giulio vorrebbe replicare che leggere non è "passare il tempo"...
(T. Avoledo)

cinefila integralista

Non inviatemi ring senza avvertire, grazie ^_^

Rispondi