J. London, Martin Eden

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francesina
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J. London, Martin Eden

Messaggio da francesina »

Volendo definire Martin Eden non esiterei ad indicarlo come “un classico” per eccellenza: è’ stato scritto nel Novecento e ha una fortissima ispirazione autobiografica, eppure mi ha fatto per lo più pensare ai grandi romanzi di formazione del diciannovesimo secolo.
Il protagonista è appunto Martin, marinaio ventenne di bell’aspetto e dal grande cuore, ma anche semianalfabeta e poco avvezzo alle buone maniere usate nella San Francisco “bene” di fine Ottocento. Il contatto casuale con una famiglia dell’alta borghesia lo spinge però a cambiare: visitando la biblioteca di casa Morse scatta infatti in lui la molla della cultura e facendo la conoscenza della giovane Ruth scopre una forma di amore molto diversa da quella, tipica degli uomini di mare, che aveva conosciuto in precedenza.
Due terzi del libro sono quindi dedicati alla furia -di sapere prima e di creare dopo- del giovane Martin: una costante lotta con il sonno, la fame e il Monte dei Pegni nel quale si reca di continuo per impegnare i pochi beni che possiede quando deve comprarsi da mangiare e per riprenderli quando riceve gli assegni dalle riviste che man mano iniziano a pubblicare i suoi racconti. E se da un lato è molto bello seguire Martin nella sua ascesa e constatare che un riscatto sociale è possibile, dall’altro è un romanzo che acquisisce sfumature sempre più amare.
L’ambiente nel quale tanto Martin anelava ad entrare si svela presto nella sua piccolezza e nel suo conformismo, l’amore che lui credeva essere puro ed assoluto è invece anch’esso estremamente vincolato ai pregiudizi sociali e lo stesso mondo del sapere piegato alle squallide leggi della domanda e dell’offerta.
Non nego di avere trovato noiose le lunghe digressioni sulle dottrine filosofiche ed economiche, ma nel complesso è un romanzo che cattura, Martin è un personaggio per il quale è impossibile non provare affetto e in diversi passaggi, sul finale, ho rischiato di commuovermi come raramente mi accade leggendo.
Nous habiterons une maison sans murs, de sorte que partout où nous irons ce sera chez nous- J.Safran Foer, Extrêmement fort et incroyablement près

E finalmente lui pronunciò le due semplicissime parole che nemmeno una montagna di arte e ideali scadenti potrà mai screditare del tutto. I. McEwan, Espiazione

Sempre Francesina, anche su Anobii

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Gahan
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Re: J. London, Martin Eden

Messaggio da Gahan »

Era da un bel po’ di tempo che non mi capitava di odiare così tanto un libro.
Avevo aspettative diverse, a cominciare dai contenuti.
Mi aspettavo la storia di un marinaio, invece è tutt'altro. Martin Eden era sì un marinaio, ma di quella vita nel libro non c'è nulla.
Io l'ho vissuto come una serie interminabile di situazioni ripetute fino alla nausea. Prima le noiosissime parti sugli studi da autodidatta, poi la sua carriera di scrittore con il continuo ripetersi di storie, racconti, novelle, poesie e saggi, ecc., scritti e poi inviati a varie riviste e poi rispediti al mittente senza mai essere pubblicati, e quindi la mancanza di denaro, l'elenco delle spese, l'elenco dei negozi che gli hanno fatto credito (o che non glielo fanno più), l'elenco degli oggetti portati al banco dei pegni, poi ripresi e poi riportati di nuovo. E poi i testi venduti, e quelli che gli hanno pagato, e quelli che non gli hanno pagato... e che pppppalle!!!!!
E poi Ruth a cui Martin Eden fa schifo ma alla fine gli piace (fondamentalmente perché non aveva mai visto un uomo in vita sua), e che non è altro che una "pallida femmina raggrinzita" come la definisce Brissenden. E i loro noiosissimi incontri, tutti uguali, tutti riassumibili in due battute di dialogo:
"perché non smetti di scrivere e non ti trovi un lavoro?"
"perché un giorno diventerò ricco e famoso".
Fondamentalmente per 2/3 abbondanti del libro non accade nulla, ma a quel punto il mio interesse era pari a zero, mi saliva l’odio ogni volta che lo vedevo, così ho cominciato a saltare le pagine. Tanto comunque prefazione e retrocopertina (edizione BUR) raccontano già tutto quello che è fondamentale sapere della trama!

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