I viaggi di Gulliver, Jonathan Swift

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Gahan
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I viaggi di Gulliver, Jonathan Swift

Messaggio da Gahan »

Mi mancava un libro per completare la parte della mia "reading challenge 2017" relativa ai classici. Ho scelto questo ispirata dal mio viaggio in Irlanda, durante il quale ho visto la tomba di J.Swift (a St. Patrick's Cathedral), nonché una selezione di prime edizioni, manoscritti e oggetti personali (inclusa la maschera funeraria) esposti nella Long Room del Trinity College.

Attraverso i viaggi del medico Lemuel Gulliver, entriamo in contatto con dei mondi inesistenti, nei quali l'autore ha cercato di rendere diversi tipi di politica, organizzazione sociale, cultura, religione e morale.
Al termine del quarto viaggio (ossia dopo avere vissuto insieme agli Houyhnhnms, cavalli intelligentissimi) Gulliver rifiuta qualsiasi ulteriore contatto con gli umani.

In ciascuna delle sue avventure, Gulliver cerca di comprendere le società con cui entra in contatto, cerca di accattivarsi le simpatie delle persone che contano, di adeguarsi ai loro usi e di apprenderne la lingua. Cerca anche di spiegare a loro com'è la vita nella nativa Inghilterra, ingenuamente credendo di mostrare quanto l'Inghilterra sia superiore, ottenendo invece scorno e disprezzo, aspetto che può essere magistralmente riassunto nella frase pronunciata dal re di Brobdingnag:
I cannot but conclude the Bulk of your Natives, to be the most pernicious Race of little odious Vermin that Nature ever suffered to crawl upon the Surface of the Earth.
Questo perché dietro alla semplice metafora del viaggio, ci sta il conflitto tra Swift e la società inglese.

Molto spesso questo libro lo si vede nelle collane per ragazzi, ma la sua giusta collocazione è nella satira.
Libro per ragazzi solo forse in edizione riveduta e corretta con vari tagli.
Io l'ho trovato difficile e per niente avvicente. La narrazione è piatta e impersonale. Gli episodi divertenti sono troppo pochi per rendere la lettura gradevole.

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