"Pulvis et umbra" - Antonio Manzini

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Towandaaa
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"Pulvis et umbra" - Antonio Manzini

Messaggio da Towandaaa »

Leggo sempre con piacere le avventure di Rocco Schiavone, un personaggio tormentato, spesso sopra (o sotto) le righe, in continua evoluzione (chissà quanti aspetti della sua complessa personalità ancora non conosciamo… sarà bello scoprirli un po’ per volta). E in questo episodio forse sono più intensi che in passato i vari momenti di redde rationem disseminati qua e là: con la propria coscienza, con gli amici coatti, con Caterina. Lui ne esce con le ossa rotte, psicologicamente parlando, ma sembra di intravedere anche un scintilla di energia latente dopo i duri colpi subiti, sia come professionista che come uomo (ci ha già abituati a improvvisi cambi di ritmo, emotivamente e nel suo agire, e il finale di questo romanzo sembra lasciare un varco aperto a nuove sorprese per il futuro). Come si fa a non essere un po’ indulgenti con lui, con tutte le batoste che prende ?!
Per quanto riguarda la trama, la giustapposizione di due vicende nello stesso romanzo, finisce forse per sacrificarle: mi sono sembrate un po’ confuse e affrettate sia l’indagine sul delitto che ha avuto luogo ad Aosta, sia la parte relativa alla ricerca del Baiocchi (e non aggiungo altro per evitare spoiler…)
Non posso esimermi poi dal segnalare una défaillance (se non proprio una caduta di stile) che non mi sarei aspettata da Manzini (nemmeno sotto forma di acquiescenza a quella che potrebbe essere una direttiva di scuderia, dato che già altre volte mi sono imbattuta in citazioni incrociate tra gli autori di casa Sellerio): il riferimento alla tombola dei troiai di Malvaldi. Spero che gli sceneggiatori del film che sarà tratto dal libro non si rendano complici di questo ossequio forzato (e avulso dal contesto in cui è posto) riproducendo proprio questa battuta: con tutta la carne (forse troppa) che questo romanzo mette sul fuoco c’è necessità di tagliare.
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Éowyn
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Re: "Pulvis et umbra" - Antonio Manzini

Messaggio da Éowyn »

L'ho appena finito anch'io e concordo su tutta la linea (in realtà ho trovato davvero deludente la parte dell'omicidio ad Aosta: poteva almeno durare di più)
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francesina
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Re: "Pulvis et umbra" - Antonio Manzini

Messaggio da francesina »

Anche per me è sempre un piacere ritrovare Rocco, forse persino di più da quando ho visto la serie tv che ne è stata tratta (che a mio avviso non è minimamente all'altezza dei libri ma ha dato al vicequestore il volto e l'accento azzeccatissimo di Marco Giallini).

Concordo con voi sulla superficialità con la quale è stato trattato sia il caso dell'omicidio di Aosta che la ricerca di Baiocchi, ma mi viene da pensare che sia un escamotage per lasciare spazio ad ulteriori approfondimento nel prossimo romanzo.
Per il resto, emergono altre sfumature del carattere di Schiavone, ma a differenza di Towandaaa non ho trovato in Rocco una nuova energia. Anzi, forse c'è n'è una scintilla (pur sfumata dal suo distacco e dalla sua difficoltà a entrare in contatto profondo con le persone), ma
Here be spoilers
proprio questo suo tentativo di lasciarsi andare e "riprendere a vivere" viene ferito da un tradimento realmente inaspettato e che mi rende molto curiosa di vedere come i due interagiranno in futuro.
Anzi tanti sono i momenti di solitudine, sconforto e spaesamento che mi sembra abbiano colto Schiavone: non mi sarei mai immaginata nei primi episodi che il cinico e facilmente irritabile vicequestore avrebbe chiamato "amore" il proprio cane e che avrebbe addirittura ospitato nel proprio letto un adolescente in crisi!
Nous habiterons une maison sans murs, de sorte que partout où nous irons ce sera chez nous- J.Safran Foer, Extrêmement fort et incroyablement près

E finalmente lui pronunciò le due semplicissime parole che nemmeno una montagna di arte e ideali scadenti potrà mai screditare del tutto. I. McEwan, Espiazione

Sempre Francesina, anche su Anobii

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