"Un pallido orizzonte di colline" - Kazuo Ishiguro

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Towandaaa
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"Un pallido orizzonte di colline" - Kazuo Ishiguro

Messaggio da Towandaaa »

Una madre (Etsuko) che ripercorre ricordi di tanti anni prima, legati ad un'altra madre (Sachiko), forse per affrontare il peso della morte per suicidio della propria figlia, o forse semplicemente per tornare ad un punto della propria vita in cui la tragedia non era ancora successa.
Un tema pesante, affrontato però con la levità che spesso i romanzi giapponesi dimostrano (e che spesso trovo eccessiva) a cui si affiancano altri temi parimenti tragici (i ricordi della bomba su Nagasaki, le turbe psichiche della figlia di Sachiko).
Inutile chiedersi come si faccia a raccontare tutto questo senza gridare, senza lasciarsi trasportare da passioni che "escano" dalle righe: Ishiguro è la dimostrazione che si può, evidentemente. Rimango però attonita di fronte a tutto ciò, e se ricorro all'inadeguata definizione "molto giapponese" lo faccio per riassumere appunto, questa discrasia tra temi e toni.
Gli unici momenti in cui mi sono sentita partecipe delle vicende sono stati quelli che ritraevano l'inutile attesa di Frank da parte di Sachiko: una storia già nota (come non ricordare Butterfly e Pinkerton, ben sapendo che, come un novello Godot, questo Frank non sarebbe stato altro che una delusione ?) ma non per questo meno fremente. Per il resto: calma piatta.
Almeno per me, naturalmente.
"Quel che resta del giorno" e "Non lasciarmi" mi sono piaciuti molto molto di più.
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S. Bersani, Pacifico, F. Guccini - Le storie che non conosci (Io leggo perchè - 23 aprile 2015)

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