Non stancarti di andare - Teresa Radice, Stefano Turconi

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saturn111
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Non stancarti di andare - Teresa Radice, Stefano Turconi

Messaggio da saturn111 »

I libri di questi due autori sono come dei tatuaggi: ti si incollano addosso e lasciano un'emozione indelebile. Come mi era successo con Il porto proibito, anche questo volume mi ha portato lontano, in viaggio tra i continenti. Attraverso la narrazione della storia d'amore di Iris e Ismail, Teresa Radice ricostruisce il racconto famigliare dei due protagonisti abbracciando più generazioni. In particolare la storia di Iris che parte da quello della famiglia della nonna, che ancora bambina si trova a emigrare lontano dall'Italia. Vediamo come il passato e il presente ci parlano di vite simili in cui cambiano le epoche, i contesti, ma non i sentimenti e le aspirazioni. Credo sia molto meglio leggere questo libro senza informarsi troppo sulla trama, che è un intreccio di racconti e di personaggi scritti in modo magnifico e incredibilmente sfaccettati. Fra tutte svetta la figura di padre Saul, le cui parole sono squarci di luce e che diventa quasi un coprotagonista della storia; o quanto meno è il perno centrale, il cuore pulsante attorno al quale danzano molte delle storie che gli autori ci raccontano. Anche i temi del libro sono molteplici, fra questi spicca il tema del viaggio: quello fisico che porta all'incontro con l'altro e quello spirituale che porta alla ricerca di sé. Entrambi i viaggi disegnano un sentiero duro, difficile, impegnativo e a volte molto cupo, ma che può modellare mattoni di pace e condivisione.

Anche in questo volume, i disegni di Stefano Turconi sono bellissimi in cui il colore e il tratto cambiano a seconda delle epoche narrate e si adattano perfettamente all'emotività dei personaggi nel corso dei loro flashback e ricordi.

Nonostante questo libro si prenda il suo tempo per essere letto, a fine lettura è molto difficile staccarsi dai personaggi, lasciarli andare.

È un graphic novel molto letterario, molto scritto, impegnativo, colto e pieno di poesia (in tutti i sensi). È un inno all'amore, al coraggio di essere fedeli a sé stessi e di spingersi per la propria strada. È anche un inno al futuro, alla capacità di recuperare il meglio dalle nostre storie e donarlo alla prossima generazione come dei semi di pace, di amore e di speranza.
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francesina
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Re: Non stancarti di andare - Teresa Radice, Stefano Turconi

Messaggio da francesina »

Concordo in tutto quello che ha scritto Saturn.
Non sono un'amante delle graphic novel - la frammentarietà del testo mi distrae e non sono sufficientemente competente per apprezzare i disegni- eppure questo testo mi ha rapita e in più punti mi ha commossa.
Sarà che dietro lo splendido personaggio di Padre Saul si intravede Padre Dall'Oglio per cui una sensazione di tristezza è abbastanza fisiologica, sarà perché tratta di temi che coinvolgono tutti noi su più aspetti delle nostre vite: l'incapacità di comunicare che a volte si verifica all'interno delle famiglie, la paura di non riuscire a realizzare i propri sogni, ma al tempo stesso anche di mettersi contro tutti ed impegnarsi fino in fondo e provare comunque a divenire ciò che vorremmo, sino ai casi di cronaca di chi perde la propria vita nel tentativo di migliorarla e sotto lo sguardo purtroppo sempre più indifferente (se non ostile) della società.

Concordo anche sulla letterarietà della graphic: è un testo molto molto colto, con tante citazioni di poesia, religione, filosofia e incursioni storiche. Proprio per la sua densità e dal momento che ho letto con voracità perché completamente catturata dalla storia di Iris e Ismael, sono certa che lo leggerò nuovamente per coglierne al meglio tutte le riflessioni e le citazioni.
Nous habiterons une maison sans murs, de sorte que partout où nous irons ce sera chez nous- J.Safran Foer, Extrêmement fort et incroyablement près

E finalmente lui pronunciò le due semplicissime parole che nemmeno una montagna di arte e ideali scadenti potrà mai screditare del tutto. I. McEwan, Espiazione

Sempre Francesina, anche su Anobii

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