R. Camurri, A misura d'uomo

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francesina
Olandese Volante
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R. Camurri, A misura d'uomo

Messaggio da francesina »

Il primo concetto che mi viene in mente pensando a questo romanzo, opera prima di un giovane scrittore emiliano, è quello della schiettezza, dell'autenticità. Sembra essere un'opera molto diretta, non solo per la sensazione che ho avuto che Camurri lo abbia scritto come uno sfogo di un malessere provato per anni e che a un certo punto abbia voluto buttar fuori, ma anche perché riporta con onestà a quella dimensione di nebbia e solitudine a cui spesso fanno pensare i romanzi, ma anche i film e le canzoni ambientate in quei paesi che si succedono lungo la Via Emilia.
La dimensione è proprio quella di alcune canzoni di Ligabue e al suo film Radiofreccia. Neve, caldo torrido e poi nebbia che danno l'impressione di dilatare il paesaggio rendendolo vastissimo, mentre invece i personaggi si muovono nel piccolo paese di Fabbrico quasi soffocati dall'ambiente troppo stretto, dalle scarse risorse e dai pochissimi abitanti.
Si parla molto di amore e di amicizia, ma con una vena di tristezza: le coppie di Camurri si amano, ma non è sufficiente perché siano felici; le amicizie sono sincere ma non riescono a risanare ferite dolorose, a salvare l'altro dalle proprie difficoltà.
Un libro semplice nella sintassi e esile nella sua edizione, ma che non si lascia leggere a cuor sereno e che ho l'impressione possa piacere moltissimo o lasciare decisamente perplessi.
Nous habiterons une maison sans murs, de sorte que partout où nous irons ce sera chez nous- J.Safran Foer, Extrêmement fort et incroyablement près

E finalmente lui pronunciò le due semplicissime parole che nemmeno una montagna di arte e ideali scadenti potrà mai screditare del tutto. I. McEwan, Espiazione

Sempre Francesina, anche su Anobii

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