Anch'io ho letto il libro tramite il ring di lisolachenonce e la ringrazio!

Il commendo di Gahan che avevo letto quando mi ha spedito il libro mi aveva un po' spaventato, perché credevo che mi sarei trovata tra le mani un libro "pesante" o comunque difficile. Invece devo dire che nel mio caso è stata una lettura molto scorrevole.
L'ho trovato un libro veramente ben scritto, con una narrazione frammentata che alla fine trova tutti i suoi incastri perfettamente. La storia delle due famiglie è molto bella e toccante. Il personaggio che ho apprezzato di più è quello di Arantxa perché la sua evoluzione è quella più coerente all'interno della storia. Mi è piaciuto come sono descritti i rapporti interpersonali all'interno delle due famiglie e secondo me la parte riuscita di questo romanzo è proprio quella intimistica. La parte che invece non mi è piaciuta è la contestualizzazione storica che ho trovato scarsa e superficiale. L'indipendentismo basco viene dipinto come poco più di un capriccio, la classe operaia come una massa di ignoranti rancorosi, l'ETA quasi come un'organizzazione mafiosa... Non si parla dell'origine di tutto questo, come le persecuzioni che il popolo basco ha subito soprattutto sotto Franco. Il tema della tortura è solo sfiorato. Vorrei prendere questo libro più come una storia sul terrorismo in ambito più generico, che non un libro sulla storia dei Paesi Baschi. La psicologia di un giovane che sceglie la strada del terrorismo e le cicatrici che il terrorismo lascia sulla vita dei singoli individui è ciò che viene ben raccontato. La parte storica del romanzo lascia invece molto a desiderare.