In primo luogo lo stile con le sue frasi dal ritmo quasi musicale, poi alcuni personaggi emblematici come il curandero o certe figure femminili, ma soprattutto il realismo magico che pervade il testo nella sua interezza e che rende credibili alcuni passaggi che, collocati altrove, avrebbero a dir poco stonato. Una sorta di aura magica è anche quella che circonda Miguel, il minore dei due fratelli che sin dalla nascita è quasi un oggetto di culto mistico nella natìa Mèrida per via della sua straordinaria bellezza.
Una caratteristica fisica che però ha il suo prezzo per tutti coloro che amano Miguel così come per lui stesso. Ho avuto come l’impressione che il suo personaggio fungesse quasi da cartina al tornasole per far emergere negli altri personaggi le questioni irrisolte delle rispettive vite:
Un libro bello, di cui ho letteralmente divorato le ultime 150 pagine e sul quale rifletterò ancora a lungo.Here be spoilersin primis naturalmente Santiago, depauperato sin da bambino delle attenzioni che gli sarebbero state dovute e più tardi, in età adulta, dell’amore che aveva faticosamente conquistato; ma anche del padre, di cui emerge la frustrazione per una vita non vissuta nel suo pieno potenziale e la madre, che deve fare i contri con il non essere all’altezza di un marito e di un figlio così ammirati. Belle anche le due figure femminili di Rosita e Soledad.