Cinque storie ferraresi - Giorgio Bassani

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saturn111
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Cinque storie ferraresi - Giorgio Bassani

Messaggio da saturn111 »

In questi cinque racconti Bassani dipinge il ritratto di Ferrara in un arco temporale che va dai primi del secolo all'immediato dopoguerra. Sono racconti con personaggi che trasudano umanità, nei loro difetti, nei loro errori e nelle loro paure. Leggendo le loro storie si assiste ai cambiamenti che attraversano la città, con l'avvento del fascismo e poi della guerra. Ferrara è una città fascista, provinciale, dove il fascismo è diffuso in tutte le classi e dove si è fascisti spesso per conformismo o per interesse. Spesso sono fascisti anche gli israeliti, appartenenti all'alta borghesia cittadina. Sono tutti perfettamente inseriti nel sistema, fin quando il cerchio della repressione si stringe e arrivano le leggi razziali e le deportazioni. Queste sono raccontate come un poi, un qualcosa che accadrà, come un destino incombente sulle teste degli ebrei ferraresi. Prima delle persecuzioni razziali c'erano già state quelle politiche, come quella di Clelia Trotti, condannata al carcere e poi agli arresti domiciliari per dieci anni. Il fascismo non è diventato cattivo con Hitler e con la guerra, ma sembra toccare le coscienze solo quando il regime viene a prendere te, personalmente. Lo si percepisce bene nell'ultimo racconto, Una notte del '43. Basato su un fatto realmente accaduto, si legge con il fiato sospeso. Racconta della rappresaglia fascista che seguì l'omicidio di un segretario federale, con l'esecuzione sommaria di 11 ferraresi. Il personaggio chiave è Pino Barilari, unico ad aver assistito alla strage ma che si rifiuterà di testimoniare al processo. È un libro che più che raccontare cosa è stato fascismo, parla di cosa siamo stati noi italiani durante il fascismo. E dopo, quando abbiamo fatto gli gnorri, quando abbiamo finto di non sapere, quando siamo diventati antifascisti dell'ultima ora. In più c'è il bellissimo ritratto storico di Ferrara, di cui viene voglia di percorre le vie.
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