"Morte a Firenze" - Marco Vichi

Area dedicata alle recensioni (e conseguenti commenti) nonche' alle richieste di pareri sui libri.
ATTENZIONE: Specificate titolo e autore nell'oggetto, grazie!

Moderatori: aly24j, Therese, Marcello Basie

Rispondi
Avatar utente
Towandaaa
Olandese Volante
Messaggi: 9287
Iscritto il: mer nov 15, 2006 2:44 pm
Località: Peccioli (Pisa)

"Morte a Firenze" - Marco Vichi

Messaggio da Towandaaa »

Dopo una prima metà gradevole (soprattutto per i quadretti dedicati all'alluvione del '66, che hanno richiamato alla mia memoria i racconti ascoltati da genitori e nonni) ma anche un po' sonnacchiosa (per il fatto di avvitarsi attorno ad un tema che si può agevolmente riassumere con un pensiero dello stesso Bordelli: "Qualunque cosa, pur di stare vicino a lei. Si domandava se fosse innamorato di quella ragazza o del fatto che lei potesse innamorarsi di lui, ma in fondo non c'era troppa differenza. Si sentiva rimbecillito e questo gli bastava") un improvviso cambio di tono, un'accelerata discesa agli inferi per sprofondare al cospetto di un delitto che fin dall'inizio si poteva sì immaginare turpe e orrendo, ma non con tali dimensioni di efferatezza e nefandezza.
Bordelli, dopo essersi abbandonato con indulgenza egocentrica ad un narcisismo romantico a cui già altri commissari seriali in piena mezza età ci hanno abituati, con buona pace di una indagine che stagna e che quando riprende vita lo fa solo grazie a una serie di fortunati eventi e coincidenze, si macchia di qualche leggerezza (con conseguenze pesantissime) che da lui non mi aspettavo.
Vichi, sebbene io conosca già da tempo la sua propensione a non fare sconti al lettore disposto a seguire gli oscuri meandri e le atrocità di cui è capace la mente umana, questa volta ha davvero passato il limite di quanto io sia disposta a sopportare leggendo un noir.
E manca del tutto uno dei momenti più belli che finora avevano sempre costituito la digressione originale dei romanzi della serie: la cena in cui, dopo piatti abbondanti ma soprattutto abbondanti libagioni, Bordelli e a turno gli altri commensali si lasciavano andare a racconti fatti di ricordi.
La mia libreria

Towandaaa su aNobii

"Una storia che non conosci
non è mai di seconda mano
è come un viaggio improvvisato
a chilometraggio illimitato"
S. Bersani, Pacifico, F. Guccini - Le storie che non conosci (Io leggo perchè - 23 aprile 2015)

Rispondi