"Affidati a me" - Serge Joncour

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Towandaaa
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"Affidati a me" - Serge Joncour

Messaggio da Towandaaa »

Pur con la consapevolezza del fatto che il "mestiere" delle note in terza e quarta di copertina è precipuamente quello di indurre all'acquisto, raramente mi è capitato di trovare espressioni così mendaci.
"Un romanzo ironico e commovente su una relazione amorosa clandestina in una Parigi malinconica e affascinante": questo è quanto si legge.
Ebbene, sappiate che credendoci finireste per alimentare una fallace speranza, poiché il romanzo non è commovente, l'ironia non c'è, la relazione amorosa clandestina e Parigi ci sono, ma quest' ultima è tutt'altro che malinconica e affascinante.
Ah, dimenticavo: non c'è nemmeno un epilogo che possa dirsi tale.
Cosa rimane, dunque ?
Ben poco.
Poi non venite a dire che non eravate stati avvisati, eh ! 
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francesina
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Re: "Affidati a me" - Serge Joncour

Messaggio da francesina »

Inizio con il dire che la recensione di Towandaaa ha avuto il grande merito di ridimensionare le mie aspettative nei confronti di questo libro.
Io ne avevo letto la quarta copertina dell'edizione francese: questa strizza molto meno l'occhio al lettore ed è più attinente al testo, ma in effetti ne tradisce ugualmente il senso.
Concordo sulla totale assenza di ironia nello stile dell'autore così come sull'assenza della capitale francese. La storia clandestina invece c'è ma non è nemmeno delle più originali o sorprendenti: i due personaggi sono tra loro talmente diversi che era abbastanza scontato che in un romanzo del genere ne sarebbe nato un amore passionale e insensato. Immagino che sfumare sia il carattere di Ludovic sia quello di Aurore avrebbe influenzato positivamente l'approccio del lettore, impendendo quella sensazione che -almeno io - provo vedendo certi filmetti di cui già ad un terzo capisci il finale e tutte le scene intermedie, ma che vedi ugualmente tanto per svago. Così io ho affrontato la lettura di questo romanzo ed è per questo che il mio giudizio è tutto sommato meno severo di quello di Towandaaa, di cui comunque capisco e condivido le motivazioni.
Quello che non mi spiego è come mai la e/o, alla luce delle scelte editoriali che la caratterizzano, abbia deciso di tradurlo e pubblicarlo :think:
Nous habiterons une maison sans murs, de sorte que partout où nous irons ce sera chez nous- J.Safran Foer, Extrêmement fort et incroyablement près

E finalmente lui pronunciò le due semplicissime parole che nemmeno una montagna di arte e ideali scadenti potrà mai screditare del tutto. I. McEwan, Espiazione

Sempre Francesina, anche su Anobii

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