M. Murgia, L'inferno è una buona memoria

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francesina
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M. Murgia, L'inferno è una buona memoria

Messaggio da francesina »

La collana Passaparola di Marsilio raccoglie piccoli volumi di divulgazione in cui gli scrittori parlano dell’opera di narrativa che ha consentito loro il compimento di una piccola rivoluzione interiore. Michela Murgia ammette con apprezzabile onestà che nel suo caso il motore è stato un “polpettone” fantasy degli anni 80 ispirato alla materia di Britannia: Le nebbie di Avalon di M. Zimmer Bradley.
E’ un testo di cui non avevo nemmeno mai sentito parlare dal momento che appartiene ad un genere lontanissimo dai miei gusti eppure, proprio a causa di questo saggio di un centinaio di pagine, mi sono subito procurata i due volumi da oltre 600 pagine l’uno e conto di leggerne a breve almeno il primo.
Le riflessioni riportate qui dell’autrice sono a mio avviso illuminanti e vanno ben oltre il romanzo da cui traggono spunto: spaziando dalla Bibbia alla letteratura rosa e passando per il Nobel Ishiguro, la Murgia apre al lettore la via per ragionare sulla figura femminile nella narrativa, nelle religioni e di conseguenza nella società. Ciò che ho molto apprezzato è la naturalezza con cui la Murgia espone le proprie opinioni, dando quasi l’impressione di instaurare un dialogo con i lettori sul concetto di potere, di perdente e di conflitto di genere in letteratura.
L’inferno non è non possedere ma non poter dimenticare e il potere non è vincere ma costituire il centro della narrazione ed essere considerati attori in grado di muoversi secondo una volontà propria, cose che storicamente alle donne non è sempre accaduto.
In questo senso la Murgia, basandosi sull’intuizione della Bradley, rilegge il ciclo di Artù dando rilievo alle figure femminili, prime tra tutte Morgana, poi l’ambiziosa Morgause ed infine Ginevra, di cui ridimensiona la natura angelica e sprovveduta.
Interessante infine la riflessione sul test di Bechdel, che ammetto di avere scoperto solo ora grazie alla Murgia e che consiste, tramite l’eventuale soddisfacimento di tre condizioni, di valutare se un romanzo (ma anche un film o un’opera teatrale) possa o meno essere ascritto ad un genere sessista. Chiaro che è un test con dei limiti dal momento che non considera attenuanti importanti, ma lascia piuttosto basiti scoprire quante produzioni letterarie e cinematografiche considerate di massa siano generate da sviluppi narrativi decisamente sessisti (L’attimo fuggente, ad esempio, o la saga di Harry Potter) ma che non siano affatto percepite come tali.
Nous habiterons une maison sans murs, de sorte que partout où nous irons ce sera chez nous- J.Safran Foer, Extrêmement fort et incroyablement près

E finalmente lui pronunciò le due semplicissime parole che nemmeno una montagna di arte e ideali scadenti potrà mai screditare del tutto. I. McEwan, Espiazione

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Gahan
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Re: M. Murgia, L'inferno è una buona memoria

Messaggio da Gahan »

francesina ha scritto:mi sono subito procurata i due volumi da oltre 600 pagine l’uno e conto di leggerne a breve almeno il primo.
:think: ma che edizione è?
Io l'ho letto ma è un volume unico sulle 700 pagine...
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francesina
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Re: M. Murgia, L'inferno è una buona memoria

Messaggio da francesina »

Gahan ha scritto: :think: ma che edizione è?
Io l'ho letto ma è un volume unico sulle 700 pagine...
E' la nuova edizione della Harper Collins, questa qui
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E finalmente lui pronunciò le due semplicissime parole che nemmeno una montagna di arte e ideali scadenti potrà mai screditare del tutto. I. McEwan, Espiazione

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Gahan
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Re: M. Murgia, L'inferno è una buona memoria

Messaggio da Gahan »

Bellissima!
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