C. Durastanti, La straniera

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francesina
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C. Durastanti, La straniera

Messaggio da francesina »

E’ molto difficile recensire questo libro, così come è arduo categorizzarlo in un unico genere letterario: è infatti un mémoir, ma anche un romanzo di formazione ed una storia familiare; ho letto di critici che lo hanno fatto rientrare nel filone, molto in voga da Carrère in poi, della docu-fiction ed in un certo senso concordo.
Inizierò con il dire che ho trovato questo testo semplicemente bellissimo: siamo solo a maggio, ma pur volendo essere ottimista sulle letture che mi attendono entro la fine dell’anno, sono certa che questo rientrerà tra le migliori.
E’ davvero ammirevole la sapienza stilistica della scrittrice che, essendo solo poco più che trentenne, dimostra di avere un talento naturale a mio avviso rarissimo. Ha un modo davvero arguto di condurre il lettore a riflessioni non scontate ed ha una capacità di analizzare sia i propri rapporti interpersonali sia di sondare l’animo altrui, realmente ammirevole.
Il testo è incentrato per lo più sulla sua vita personale, ma gli elementi biografici contenuti non sono riportati in ordine cronologico poiché la Durastanti ha scelto di procedere per temi. La suddivisione prevede capitoli come “Salute” “Lavoro e denaro” “Amore” e pur seguendo una linea che parte dalla sua infanzia (anzi, dalla giovinezza dei suoi genitori e prima ancora dei suoi nonni) procede poi per prolessi ed analessi fino ai giorni contestuali alla redazione della Straniera.
Tantissime le riflessioni sul senso di appartenenza e di inserimento in altre comunità dal momento che la Durastanti ha vissuto tra gli Stati Uniti, la Basilicata e Londra ed interessanti anche le parentesi sul concetto di disabilità – o piuttosto sulla limitatezza di tale definizione- dal momento che entrambi i genitori della scrittrice sono sordi.
Le mie preferite, quelle che mi hanno realmente folgorato, sono state le pagine dedicate alle sue prime settimane di vita londinese e all’evoluzione della relazione con il suo compagno.
E' candidato allo Strega: incrocio le dita per lei :yes!:
Nous habiterons une maison sans murs, de sorte que partout où nous irons ce sera chez nous- J.Safran Foer, Extrêmement fort et incroyablement près

E finalmente lui pronunciò le due semplicissime parole che nemmeno una montagna di arte e ideali scadenti potrà mai screditare del tutto. I. McEwan, Espiazione

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lisolachenonce
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Re: C. Durastanti, La straniera

Messaggio da lisolachenonce »

Ho ricevuto questo libro in regalo per il mio compleanno e o provato a leggerlo ma per il momento ho sospeso la lettura perché troppo cruda.
Alcuni degli episodi descritti relativi all'infanzia della protagonista sono da servizi sociali o peggio. La Durastanti ne parla con levità e probabilmente questo le è costato tantissimo sul piano della tranquillità interiore.
Proverò a riprenderlo data la recensione entusiastica di francesina, magari nei capitoli successivi non ci sono situazioni così devastanti.
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francesina
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Re: C. Durastanti, La straniera

Messaggio da francesina »

Ho molto riflettuto proprio sulla levità con la quale riesce a parlare di un passato difficilissimo.
Pur essendo ovvio il disagio che ne ha subito
Here be spoilers
non si spiegherebbe altrimenti il suo assentarsi da scuola, ad esempio, o il comportamento messo in atto dal fratello di rendersi più trasparente ed ordinario possibile nella comunità lucana
stupisce come la Durastanti riesca a parlarne con calma, senza far trapelare collera o al contrario vittimismo.
Anche la gestione attuale del rapporto con i suoi, il dare alla madre dei soldi per aiutarla ad arrivare a fine mese per esempio o il preoccuparsi per suo padre, non sembra crearle disagi nella sua vita: del resto se così non fosse non capisco come avrebbe potuto mettersi così a nudo parlandone in un libro. Sarebbe interessante, però, conoscere la reazione dei suoi genitori alla lettura di questo libro dove così tanto viene svelato di loro.
Comunque concordo con te, l'isola, è un libro molto crudo e non può essere letto in un momento qualsiasi.
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