Annie Ernaux, Il posto

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francesina
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Annie Ernaux, Il posto

Messaggio da francesina »

Memoir di un distacco dalle proprie origini ed al tempo stesso della re-immersione negli anni della propria infanzia, con un tuffo della scrittrice nei luoghi, nella casa e persino nella variante della lingua francese che rappresentano le sue origini.
Particolare attenzione è data dalla scrittrice alla figura di suo padre, di cui illustra la vita trascorsa nel tentativo di riscattare la miseria della sua famiglia di provenienza. La narrazione avviene per brevi immagini, un incrocio di prolessi e analessi raccontate senza seguire la linea retta del tempo ma che grazie all’abilità della narratrice riesce a fornire un quadro esaustivo del contesto. Non trovo la scrittura della Ernaux particolarmente emotiva o coinvolgente, eppure sembra davvero di entrare nel bar dei genitori o nel semplice due camere sopra il negozio, si percepisce bene la tensione di un uomo concentrato nel togliersi di dosso –fisicamente e metaforicamente – gli abiti dell’uomo di fatica di campagna così come quella della narratrice di eliminare le tracce della propria infanzia provinciale e l’appartenenza ad una famiglia che si esprimeva in dialetto e non nella lingua francese del cui insegnamento lei ha scelto di fare una professione.
Apprezzabile la lucidità della scrittrice e l’essere riuscita a non scendere in quell’indulgenza che spesso si finisce per provare nei confronti delle persone che vengono a mancare.
E’ il secondo testo che leggo della Ernaux: è indubbia la limpidezza del suo stile e la capacità di riportare con estrema lucidità i propri sentimenti così come le proprie dinamiche interiori, eppure – non so spiegarmi meglio – è una scrittrice con cui non riesco ad entrare in empatia e verso le cui opere continuo a provare un certo distacco.
Nous habiterons une maison sans murs, de sorte que partout où nous irons ce sera chez nous- J.Safran Foer, Extrêmement fort et incroyablement près

E finalmente lui pronunciò le due semplicissime parole che nemmeno una montagna di arte e ideali scadenti potrà mai screditare del tutto. I. McEwan, Espiazione

Sempre Francesina, anche su Anobii

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