I. McEwan, Il mio romanzo viola profumato

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francesina
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I. McEwan, Il mio romanzo viola profumato

Messaggio da francesina »

Il mio romanzo viola profumato unisce il racconto con lo stesso titolo ed un breve saggio intitolato “L’io”.
Seppur brevi, entrambi i testi riescono a riportare la bravura stilistica e la lucidità analitica di Mc Ewan: la scelta accuratissima delle parole, la sintassi raffinata ma mai pesante, la capacità di dare vita – in questo caso in poche pagine – ad una trama che cattura il lettore grazie all’alone di mistero e stupore.
Protagonista del racconto è Parker, scrittore mancato ma riuscitissimo nella sua figura di padre, marito e professore. In prima persona, Parker narra della sua amicizia con Jocelyn, compagno di studi, amico da una vita e - e il nodo è proprio questo- scrittore affermatissimo. Bella la virata verso uno scenario “torbido” dopo la presentazione di un ambiente idilliaco.

Meno mi ha coinvolto il saggio, tutto incentrato sul concetto di io, sul senso della consapevolezza di sé e della sua trasformazione nel tempo in letteratura, filosofia e religione.
Che cos’è dunque un io? Un’entità biologica incontrovertibile o per certi versi invece un prodotto culturale, affinato dall’arte e dalla letteratura in modo particolare?
Nous habiterons une maison sans murs, de sorte que partout où nous irons ce sera chez nous- J.Safran Foer, Extrêmement fort et incroyablement près

E finalmente lui pronunciò le due semplicissime parole che nemmeno una montagna di arte e ideali scadenti potrà mai screditare del tutto. I. McEwan, Espiazione

Sempre Francesina, anche su Anobii

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