Eravamo tutti vivi, Claudia Grendene

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lunabluxxx
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Eravamo tutti vivi, Claudia Grendene

Messaggio da lunabluxxx »

Un romanzo che parte dalla fine e va a ritroso, alla ricerca del come un gruppo di amici, che si sono conosciuti all'Università di Padova negli anni Novanta, sia arrivato a ritrovarsi, confuso ed ammaccato, al funerale di uno di loro,Max, il più estroso e scapestrato della compagnia, che si era trasferito in Messico.
Non si tratta di un giallo, ma di un viaggio all'indietro nella storia di questi ragazzi e ragazze, nelle loro storie individuali e nelle dinamiche di gruppo, che si ritrovano adulti senza più riconoscersi o forse senza essere mai cambiati veramente: è estremamente interessante sentire le voci di ciascuno di loro e immedesimarsi nei diversi punti di vista.
La vicenda è ambientata in maniera assolutamente realistica e suggestiva nella Padova universitaria di quegli anni, che mi è particolarmente cara perchè è quella che, in buona parte, ho vissuto anch'io. L'unico momento ostico per me è stato proprio l'inizio, dove il comportamento di tutti i personaggi mi dava un'impressione fastidiosa ed irritante, perchè non capivo nè chi fossero nè da dove nascessero i loro atteggiamenti. Poi le loro storie mi hanno avvolta e appassionata, anche se mi hanno lasciato un velo di malinconia per un senso di incompiutezza e mancata realizzazione nella vita dei protagonisti, fatto salvo proprio Max. Lo stile dell'autrice però è perfetto per la storia, preciso e mai ridondante, privo di giudizi.
Dalla tua testa dalla tua carne
dal tuo cuore
mi sono giunte le tue parole
le tue parole cariche di te...
(N. Hikmet)

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