F. Faggiani, La manutenzione dei sensi

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francesina
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F. Faggiani, La manutenzione dei sensi

Messaggio da francesina »

La serenità va cercata con impegno e può essere raggiunta seguendo percorsi non convenzionali: questo il messaggio che ci lascia Leonardo, il protagonista e narratore di questo romanzo coinvolgente e delicato. Vedovo e con un adolescente in affido affetto dalla sindrome di Asperger, decide di lasciare Milano e reinventarsi una vita sui monti tra il Piemonte e la Francia.
In effetti direi che oltre a Leonardo e a suo figlio Martino, un ruolo da protagonista lo hanno proprio le montagne, con i ritmi e i vincoli che impongono ai suoi abitanti.
Non è affatto un’apologia della vita frugale all’aria aperta in contrasto con lo stress della città, ma veicola certamente il messaggio che un più stretto contatto con la natura ci consenta di raggiungere la versione migliore di noi. Ne ho apprezzato anche la veridicità: Faggiani non nasconde come il dolore non si riesca ad affrontare subito con coraggio, ma che anzi lo si gestisce con i mezzi che si possiedono sul momento e che questi a volte o mancano del tutto o convergono in azioni che potrebbero sembrare incoscienti e che invece sul lungo termine si rivelano le migliori proprio perché del tutto personali.
Nous habiterons une maison sans murs, de sorte que partout où nous irons ce sera chez nous- J.Safran Foer, Extrêmement fort et incroyablement près

E finalmente lui pronunciò le due semplicissime parole che nemmeno una montagna di arte e ideali scadenti potrà mai screditare del tutto. I. McEwan, Espiazione

Sempre Francesina, anche su Anobii

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lisolachenonce
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Re: F. Faggiani, La manutenzione dei sensi

Messaggio da lisolachenonce »

Ho letto anch'io questo libro, grazie a francesina che me ne ha regalata una copia per natale (in realtà era il premio per la sfida di lettura "Il giro del mondo con i libri", ma è arrivato nelle vacanze di Natale)

Fondamentalmente concordo con la recensione di francesina, ho apprezzato tantissimo la descrizione della montagna e della vita piena di natura che i protagonisti conducono dopo il trasferimento in alta val di Susa.
Adoro la casa, semplice ma piena di comodità, un rifugio caldo e accogliente da cui guardare lo scatenarsi degli elementi fuori dai vetri. E' sempre stato il mio sogno!
Mi è piaciuto il modo in cui si racconta di come la vita all'aria aperta e il contatto con gli animali e uno stile di vita in sintonia con le stagioni sia terapeutico non solo per il protagonista più giovane che presenta la sindrome di Asperger ma anche per il padre affidatario, che si rende conto di sentirsi padre solo quando l'affido sta per scadere per il raggiungimento della maggiore età di Martino.
Peccato per i personaggi femminili, davvero poco approfonditi. Forse l'autore non se l'è sentita, o davvero non ha abbastanza sensibilità verso l'universo femminile.
Se proprio devo trovare una pecca, dirò che va un po' tutto troppo bene (dopo l'antefatto, che ci viene raccontato subitissimo, della morte della moglie del protagonista senior e della tragica vicenda di Martino, abbandonato dalla madre e il cui padre si è impiccato). Dall'inizio della narrazione in poi, fila tutto liscio come l'olio, anche di più, mai un'incomprensione, un cruccio, un errorino....... forse un pochino poco realistico.

Provvederò a rilasciare il libro, che è stato già registrato da francesina, passandolo ad un amico appassionato di montagna. Poi, appena si allenta la pandemia, provvederemo al rilascio vero e proprio.
Amai la verità che giace al fondo, quasi un sogno obliato (U.Saba)
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Nam concordia parvae res crescunt, discordia maximae dilabuntur.(Sallustio)
...l'erba / lieta, dove non passa l'uomo ((Ungaretti)
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Su anobii sono lisolachenoncè

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