La ragazza della palude, Delia Owens

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Gahan
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La ragazza della palude, Delia Owens

Messaggio da Gahan »

Opera di esordio di Delia Owens, 71enne biologa americana nota per diverse pubblicazioni scientifiche, questo libro è al tempo stesso un thriller, un romanzo di formazione e un trattato naturalistico.
Ambientato nelle paludi del North Carolina tra gli anni '50 e '60, il libro racconta la storia di Kya, una bambina abbandonata dalla propria famiglia che vive sola in una baracca nella palude, imparando a convivere con le meraviglie e i pericoli dell'ambiente che la circonda. Crescendo, inizia ad attirare l'attenzione di due ragazzi affascinati dalla sua bellezza selvaggia. Uno di questi viene poi trovato morto e i sospetti cadono tutti su di lei, la ragazza della palude.
Il libro inizia proprio con il ritrovamento del cadavere e prosegue raccontando a capitoli alterni la vita di Kya e le indagini per l'omicidio di Chase Andrews.

Nel complesso è stata una lettura soddisfacente ma all'inizio sono rimasta parecchio scocciata perché in questo periodo non ho particolarmente voglia di leggere storie che parlano di bambini abbandonati, maltrattati, bullizzati. Questo libro inizia quando Kya, la protagonista, ha 6 anni, quindi per un certo numero di pagine ho dovuto sorbirmi lo strazio di questa bambina che vive con un padre violento, con una madre che se ne va senza voltarsi indietro, con fratelli e sorelle che pure spariscono lasciandola completamente sola. Poi i pregiudizi della società, la fame, la solitudine, l'emarginazione... una situazione davvero angosciante.
Sono comunque andata avanti, fiduciosa che il racconto si sarebbe spostato su altri temi. E così è stato.
In particolare mi sono piaciute le descrizioni dell'ambiente in cui si svolgono le vicende, tutti i particolari sulla natura, la vegetazione, la fauna del luogo. Ci sono molti dettagli, specialmente relativi agli insetti, descritti con precisione scientifica (uno dei quali costituisce un indizio fondamentale per lo sviluppo della trama!!!)
Il finale poi mi ha lasciata a bocca aperta e anche questo ha contribuito a migliorare il mio giudizio complessivo sul libro.

Non si può negare che la trama in certi punti è inverosimile, ma è altrettanto vero che te ne rendi conto soltanto alla fine, una volta chiuso il libro, quando rimani un poco a meditare su quanto hai appena letto. In quel momento anche il finale non sembra più così sorprendente, pensi che "ci potevi arrivare"... ma il ritmo del racconto è talmente serrato che non hai avuto il tempo di pensare, volevi solo scorrere le pagine più velocemente possibile per vedere dove l'autore ti voleva portare, e in questo consiste la sua bravura.

L'ho letto in inglese, titolo originale Where the crawdads sing.

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