S. Rooney, Persone normali

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francesina
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S. Rooney, Persone normali

Messaggio da francesina »

Il tentativo di diventare, ma soprattutto di sentirsi, due persone normali.
Riassumerei così il senso della storia di Connell e Marianne che il lettore segue per circa tre/quattro anni, nel passaggio dal liceo all’università. Compagni di scuola, si conoscono perché la madre di Connell è la signora che fa le pulizie per la (ricca) famiglia di Marianne, e rappresentano i due poli opposti della tipologia di liceale. Il bello, cercato ed amato (lui) versus il chiacchierato, escluso e bullizzato (lei). Il passaggio al prestigioso Trinity College inverte la posizione sociale dei due ed esce allo scoperto anche la fragilità di Connell. Entrambi sono intelligenti, colti e sensibili: si vogliono bene, ma non riescono a comunicarsi fino in fondo ed in assoluta sincerità quello che provano e soprattutto non riescono a svincolarsi da ciò che li circonda. Cercano di capire chi siano tramite quello che gli altri vedono in loro ed anelano a rapportarsi con gli amici ed i familiari con la scioltezza che illusoriamente scorgono in tutti fuorché in loro stessi.
Ho trovato interessante la scelta di approfondire il personaggio di Connell, il disegnarlo con una sensibilità quasi femminile (si commuove leggendo Jane Austen) decisamente rara per un ragazzo di quell’età; già vista invece la modalità di rapportarsi al sesso di Marianne come espressione di un disagio profondo.
Mi è piaciuto? Si, ma non vi vedo il miracolo a cui in tanti mi sembra abbiano gridato. E’ un testo estremamente scorrevole, praticamente già pronto per il cinema per quanto è di per sé pieno di dialoghi e di ambientazioni facilmente immaginabili su un set.
Nous habiterons une maison sans murs, de sorte que partout où nous irons ce sera chez nous- J.Safran Foer, Extrêmement fort et incroyablement près

E finalmente lui pronunciò le due semplicissime parole che nemmeno una montagna di arte e ideali scadenti potrà mai screditare del tutto. I. McEwan, Espiazione

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fabiana
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Re: S. Rooney, Persone normali

Messaggio da fabiana »

Qual è la definizione di persone normali?
Chi si può definire una persona normale?
Durante tutta la lettura di questo libro continuavano a balenarmi in testa le due domande che ho scritto nelle precedenti righe.
Il romanzo parla della ricerca a tutti i costi "della normalità" da parte dei due protagonisti, sforzandosi in ogni modo di essere brave persone, di non deludere chi hanno intorno anche al costo di annullarsi e reprimersi, anche per persone che non meritano affatto tutto questo sforzo.
Parla inoltre di una profonda amicizia o di un amore confuso, di cose non dette ma fortemente desiderate, situazione che caratterizza il rapporto tra Marianne e Connell.
Alcuni parti del racconto mi hanno fortemente commossa, in altre ero veramente infastidita dai comportamenti o dalle scelte dei due.
Proprio queste reazioni così contrastanti che ho avuto leggendo il libro mi fanno affermare che è stata una bella lettura, perché non mi ha lasciata indifferente, mi ha coinvolto e mi ha fatto riflettere sul mio essere introversa e su come le altre persone come me, seppur personaggi di un romanzo, si rapportano con il mondo esterno.
Quel che posso dire e che è anche in parte il messaggio del libro è che circondarsi delle giuste persone è la cosa fondamentale, possono cambiarti in meglio pur accettandoti così come sei.
Una nota lievemente meno positiva è il mancato uso della punteggiatura per introdurre i dialoghi, io leggo abbastanza velocemente e certe volte mi ritrovavo dentro un discorso senza rendermene conto, senza capire chi stava dicendo cosa ed ero costretta a tornare indietro per riprendere il filo.
Chiudo con una citazione presa dal libro:
… Connell fa spesso commenti irriflessivi a proposito di quello che <<vorrebbe>>. Vorrei che non te ne dovessi andare, dice quando lei si congeda, o vorrei che potessi restare a dormire. Se davvero volesse una di queste cose, Marianne ne è consapevole, allora succederebbero…
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Gahan
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Re: S. Rooney, Persone normali

Messaggio da Gahan »

Quoto francesina
francesina ha scritto:
lun apr 06, 2020 5:52 pm
Mi è piaciuto? Si, ma non vi vedo il miracolo a cui in tanti mi sembra abbiano gridato.
Forse è un libro che può piacere molto a una fascia di età più bassa della mia, in quanto risulta più facile immedesimarsi con i protagonisti.
Avrei gradito qualche chiarimento in più sul background familiare di Marianne, perché tutto quel disagio non l'ho tanto capito.

Mi è piaciuto lo schema narrativo con i "salti" temporali all’interno dei capitoli (Tempo attuale - Flashback - Tempo attuale) ma anche per me il mancato uso della punteggiatura nei dialoghi è stato fastidioso, soprattutto all'inizio, alcune battute ho dovuto rileggerle più volte per capire...

francesina ha scritto:
lun apr 06, 2020 5:52 pm
E’ un testo estremamente scorrevole, praticamente già pronto per il cinema
Infatti la BBC ne ha fatto una serie tv

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