Ambientato durante la guerra civile spagnola, il libro segue le vicende di Robert Jordan, un intellettuale statunitense che ha scelto di combattere in Spagna per le forze democratiche. A lui è affidato il compito di fare esplodere un ponte durante un attacco ai franchisti, per tagliare loro la via di fuga. Appostato in una caverna sui monti tra Madrid e Segovia, Robert è affiancato da un gruppo di guerriglieri che dovrebbero aiutarlo nella sua missione.
Dopo sole 20 pagine mi è sorto il dubbio che avrei trascorso le restanti 500 pagine dentro quella caverna (o poco distante) in attesa dell'esplosione del ponte che sarebbe stata nell'ultima pagina... mi sono sbagliata veramente di poco!
Ho letto altri libri di Hemingway quando ero piuttosto giovane e, a parte Il vecchio e il mare che ho odiato ma forse solo perché mi è stato imposto a scuola, degli altri ho un bel ricordo (soprattutto di Addio alle armi).
Questo libro è semplicemente orribile. Per oltre 500 pagine non succede niente! Solo una serie infinita di se**e mentali sul perché il ponte doveva esplodere, come farlo esplodere, se gli altri del gruppo erano d'accordo o meno, se doveva fidarsi o se qualcuno lo avrebbe tradito... Il tutto intervallato da flashback sia sulla vita del protagonista, che di alcuni altri personaggi, per lo più incentrati su episodi raccapriccianti della guerra.
Bocciato su tutta la linea. Non so nemmeno se contarlo come "letto", perché sono più le pagine che ho saltato che quelle che ho letto davvero...
Per chi suona la campana, Ernest Hemingway
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