G. Nemus, Ora pro loco

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francesina
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G. Nemus, Ora pro loco

Messaggio da francesina »

Di questo romanzo mi aveva colpito l’ambientazione sarda, insolita per le mie letture.
In realtà il paesino dell’Ogliastra dove si svolge la vicenda, Televras, non esiste realmente ma è comunque rappresentativo delle abitudini e della mentalità sarda sulla quale Nemus vuole far riflettere. In effetti il testo è un giallo “leggero” e scanzonato, ma affronta temi decisamente delicati. Si allude per esempio all’immobilismo nel modo di pensare degli abitanti, quasi arresi ad un’economia che arranca: l’impiegato della pro loco che aveva dedicato la vita ad escogitare iniziative che attirassero i turisti fuori dal solito circuito e che non rientrassero nelle solite sagre agostano era apprezzato, ma anche considerato un po’ sopra le righe. Altro tema “scottante” quello del modo in cui il continente guarda alla Sardegna: una terra poco popolosa adatta per cattedrali nel deserto dal destino però incerto. Qui si parla di un carcere di supersicurezza che garantirebbe un indotto economico non trascurabile, nella realtà anni fa si era guardato all’isola per la realizzazione di una centrale nucleare.
Per il resto non posso dire di avere apprezzato il testo: da recensioni lette a posteriori ho capito che Nemus ha un approccio alla trama ed un modo di portarla avanti che si ama o si odia ed io decisamente rientro nella seconda categoria. Vorrebbe far ridere, ma non ne ho apprezzato l’ironia; vorrebbe essere un giallo, ma poi affianca alla trama principale talmente tante altre storie secondarie da perdere in chiarezza.
Nous habiterons une maison sans murs, de sorte que partout où nous irons ce sera chez nous- J.Safran Foer, Extrêmement fort et incroyablement près

E finalmente lui pronunciò le due semplicissime parole che nemmeno una montagna di arte e ideali scadenti potrà mai screditare del tutto. I. McEwan, Espiazione

Sempre Francesina, anche su Anobii

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