BACI DA POLIGNANO - LUCA BIANCHINI

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stardust10
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BACI DA POLIGNANO - LUCA BIANCHINI

Messaggio da stardust10 »

Terzo di una trilogia (anche se si riesce a seguire bene la trama pur non avendo letto i precedenti); racconta delle vicissitudini delle famiglie di due ex fidanzati, ormai sessantenni che sono diventati consuoceri ma si amano e cercano ancora.
Sullo sfondo della vicenda principale di Mimì, lasciato dalla moglie e di Ninella, si intrecciano le vicende dei loro figli, sposati e con una bimba despota, dei figli di Mimì e della figlia pseudo-influencer di Ninella.
Il tutto ambientato a Polignano, in un'atmosfera estiva.
Una lettura leggera e divertente.
..Seize the day..
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Towandaaa
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Re: BACI DA POLIGNANO - LUCA BIANCHINI

Messaggio da Towandaaa »

Terza puntata della storia che vede protagonisti Ninella, Don Mimì e le rispettive famiglie, oltre al paese stesso di Polignano, la ridente località di mare in provincia di Bari nota per aver dato i natali a Domenico Modugno e per la scogliera. L’amore dell’autore per questa località è tale infatti che ad essa viene riservato largo spazio nella storia, e non solo come sfondo (location si direbbe oggi… ma io quando posso continuo a parlare italiano !): il vento che si incanala tra gli scogli e si incunea per le vie, che scompiglia non solo le pettinature e gli abiti della festa nel primo episodio (quello dedicato al matrimonio di Chiara e Damiano, i figli dei due protagonisti che da giovani innamorati e destinati a sposarsi si sono ritrovati invece ad essere consuoceri, a causa di decisioni eterodirette e dai risultati fallimentari) ma anche i pensieri di tutti i protagonisti, portandoli a prendere decisioni importanti; la calma placida del risveglio sul mare, che ispira riflessioni o porta a slanci di amore, che non è meno amore per il solo fatto che a provarlo siano persone dai capelli imbiancati per l’età, negli episodi successivi (e solo per citare alcuni degli esempi in cui Polignano viene alla ribalta).
Il rischio che dopo il primo episodio (brillante, divertente, ma non solo) i successivi potessero scadere a mero “seguito-che-approfitta-del-successo-del-precedente-per-fare-cassa” (!) c’era, ma Bianchini ha saputo evitarlo. Sempre di narrativa di evasione e di intrattenimento si tratta, beninteso, ma ben fatta, con il giusto equilibrio di leggerezza e sentimento, con quella malinconia sottostante che proprio per il fatto di non prendere mai il sopravvento non diventa mai stucchevole o artificiosa. Inoltre io ho proprio un debole per le storie d’amore della terza età, trovo che siano a torto trascurate, ma quando sono ben raccontate sono capaci di toccare corde sopite che è bene far vibrare ogni tanto (“sono anni belli, questi, ma ognuno vale doppio e vorrei trascorrerli con chi mi fa stare bene”).
Da segnalare anche l’acuta capacità di Bianchini di osservare dinamiche di comportamento e di pensiero che astraendo dalla collocazione geografica della storia si propongono al lettore come piccole icone comuni e diffuse dei nostri giorni, icasticamente espresse da concise espressioni come “La bambina voleva le trecce come quelle di Greta Thunberg”, “doveva nascere Kardashian”, “quando hai una casa, un uomo e il Bimby non hai bisogno di altro”.
Una lettura, infine, molto piacevole anche perché si avvale non solo di capacità espressive che nella loro concisione dicono molto più di quanto parole su parole potrebbero descrivere (“Era maggio e i colori non avevano alcuna esitazione”) ma anche perché indugia sui sogni (“alcuni sogni sono belli solo se non si realizzano”; “con la consapevolezza che stava facendo una pazzia. Ma era vivo, e le pazzie le puoi fare solo se c’è vita. Non importa l’età, ma la possibilità di realizzare un sogno”), e sugli “ammonimenti” (“una di quelle strane coincidenze che ti convincono che ci sia un disegno, che la vita è una e che lo dimentichiamo troppo spesso”, “Allora non cercare la verità, tanto la sai già. Pensa invece a rimediare alla situazione”): entrambi terreni narrativamente molto “pericolosi” per quanto attiene ai risultati, ma il romanzo ne esce indenne.
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