"Via del riscatto" - Mariolina Venezia

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Towandaaa
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"Via del riscatto" - Mariolina Venezia

Messaggio da Towandaaa »

Quarto episodio della serie dedicata a Imma Tataranni, ma ho la sensazione che sarà l'ultimo (a giudicare da due circostanze inattese, e che secondo me depongono in tal senso: la richiesta della protagonista di passare dalla magistratura inquirente a quella giudicante e il trasferimento di Calogiuri a Milano). E mi dispiacerebbe, perché questi romanzi, così come i films per la tv che ne sono stati tratti (ben fatti, secondo me) mi sono piaciuti molto. La protagonista non è la solita donna in carriera, ma una professionista che pur dando tantissimo al proprio lavoro, si mostra a noi anche nelle sue fragilità e contraddizioni, che la rendono molto umana, oltre che nelle sue eccentricità. Certo, a qualcuno potranno non piacere i suoi guizzi inaspettati, nel lavoro come in famiglia, il suo essere ora scorbutica, ora accomodante, il suo tentennare tra il legame stabile e assodato con il marito e la prospettiva di lasciarsi un po' andare con il maresciallo Calogiuri (frequenti in questo romanzo sono i riferimenti, tra il serio e il faceto, a vaneggianti prospettive suicide, di quelle che si realizzano sotto un treno tra la neve, di tolstoiana memoria), il suo tentativo di porsi come madre inflessibile e i suoi ricorrenti fallimenti in tal senso, la sua avversione verso la suocera e il suo ricorrere però a lei per ottenere informazioni utili alle indagini. A me invece sembra che proprio il tratto dell'imprevedibilità (che si manifesta addirittura negli imbarazzanti abbinamenti che contraddistinguono il suo modo di vestire e che la rendono oggetto di prese in giro) renda questo personaggio più interessante e sempre nuovo, e renda questi romanzi qualcosa di diverso dal cliché della serie poliziesca in cui all'indagine ogni volta diversa si affianca lo sviluppo delle storie dei personaggi seriali. Così come il tratto consistente nell'anelito a  conciliare la legge con la giustizia (particolarmente determinante in questo eoisodio) rende Imma diversa da tante procuratrici,  poliziotte, investigatrici.
Un forte elemento di novità è rappresentato anche dalla collocazione geografica: Matera, una città che difficilmente incontriamo nei romanzi, che a Imma è molto cara, al punto da provare rancore verso chi si limita a definirla come uno sfondo da presepe. Un territorio aspro in cui  anche "le madonne materane non avevano certo la grazia composta nè tantomeno la dolcezza lieve di quelle senesi. Riottose e altere, se ne stavano acquattate in un ovile, sotto un arco, dove meno te le aspettavi, perse in una maternità priva di ogni tenerezza".
Con momenti di ironia e sarcasmo che si alternano a momenti di tensione per gli sviluppi investigativi in un equilibrio ben dosato; con un linguaggio sempre appropriato a sottolineare l'ufficialità o la familiarità del dialogo che si sta svolgendo e a definire il background del personaggio che sta parlando, i romanzi dedicati a Imma Tataranni sono sempre piacevoli da leggere... e spero davvero che non siano terminati.
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