Il borgomastro di Furnes di Georges Simenon

Area dedicata alle recensioni (e conseguenti commenti) nonche' alle richieste di pareri sui libri.
ATTENZIONE: Specificate titolo e autore nell'oggetto, grazie!

Moderatori: aly24j, Therese, Marcello Basie

Rispondi
Avatar utente
lisolachenonce
Olandese Volante
Messaggi: 5589
Iscritto il: lun mar 03, 2003 4:46 pm
Località: Pisa
Contatta:

Il borgomastro di Furnes di Georges Simenon

Messaggio da lisolachenonce »

Il borgomastro di Furnes di Georges Simenon
Adelphi, 2013
227 pagine

"Furnes è un borgo fiammingo, dove si mescolano nobili dimore e primi segni di un'americanizzazione generale. Dominante, nel luogo, è la figura del borgomastro, che tutti chiamano Baas, ed è un vero boss autorevole, sicuro, inflessibile, temuto. Intorno a lui un tessuto di chiacchiere al circolo, delazioni e corruzione. E una donna nascosta, in condizioni abiette. Ma, una sera come tante altre, anche nel borgomastro, in questo imperturbabile monolite, si apre una crepa. Simenon ci mostra così, fino alle ultime conseguenze, che cosa si scopre appena di affonda un po' nella vita apparentemente più ordinata. Il romanzo, che Simenon dichiarò di avere scritto "in un vero e proprio stato di allucinazione" fu composto nel 1938 e pubblicato nel 1939. "

Jovis Terlinck è un uomo di grandissime capacità e autorevolezza. Nato povero, riesce a fare fortuna e contemporaneamente impone alla cittadina di Furnes la sua visione dell'amministrazione della città, diventando borgomastro. Ma nessuno è inattaccabile e anche Terlinck ha i sui scheletri nell'armadio che ad un certo punto, sembrano venir fuori tutti insieme. Nel precipitare degli eventi il carisma del borgomastro vacilla, mentre la coalizione a lui politicamente avversa si riappropria del governo locale. Sopra e in mezzo a tutto questo, l'ambientazione nella provincia fiamminga, la falsità e le congiure delle piccole città dove tutti sanno tutto di tutti e dove sempre vince la mediocrità, la cattiveria, la stupidità conformista. Tutti peccatori abietti ma apparentemente baciapile, tutti vigliacchi e traditori, pronti a voltare gabbana al primo sentore di un vento diverso. In questo romanzo non c'è una sola persona perbene, forse la meno odiosa è la madre del borgomastro, che è rimasta nella povera casetta in riva al mare e non vuole aver niente a che fare con la vita del figlio.
Per riprendere la recensione ufficiale riportata qui sopra, è il protagonista che, dopo poche pagine di introduzione, inizia a trovarsi "in un vero e proprio stato di allucinazione" e sempre di più viene travolto fino ad una conclusione fin troppo deludente.
Amai la verità che giace al fondo, quasi un sogno obliato (U.Saba)
Piove sui panni stesi / perché niente va mai come dovrebbe...(Kegiz)
Nam concordia parvae res crescunt, discordia maximae dilabuntur.(Sallustio)
...l'erba / lieta, dove non passa l'uomo ((Ungaretti)
LE MIE ETICHETTE E I MIEI RING
Su anobii sono lisolachenoncè

Rispondi