J. Irving, Preghiera per un amico

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francesina
Olandese Volante
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J. Irving, Preghiera per un amico

Messaggio da francesina »

Mi è spiaciuto molto dover girare con fatica le pagine di questo corposo romanzo. Irving è uno scrittore al quale sono molto legata – Il mondo secondo Garp e Hotel new Hampshire sono a mio avviso due libri geniali che consiglio sempre a prescindere a tutti – e provo quindi più rammarico che delusione nel dover affermare che le 590 pagine di questo testo mi sono pesate.
Probabilmente ho sbagliato io nel trascurare l’aspetto mistico della trama, ma non credevo che le elucubrazioni sulla fede e sulle varie forme del Protestantesimo avrebbero avuto così tanto spazio. L’elemento mistico è rappresentato da uno dei due protagonisti, Owen Meany, che il lettore conosce bambino e segue per oltre due decenni. Co-protagonista è John, il narratore in prima persona che alterna il racconto in forma di diario del tempo presente (Canada degli anni Ottanta) a quella del Vermont negli anni Cinquanta/Sessanta nei quali si svolge la gran parte della storia.
Il lettore segue quindi l’amicizia dei due, segnata dalla
Here be spoilers
prematura morte della madre di John proprio per mano di Owen
, sino al loro affacciarsi all’età adulta durane la quale si svolge la guerra del Vietnam.
E’ stato bello ritrovare lo stile narrativo di Irving che, a mio avviso, resta un abile racconta storie ed un ispirato inventore di trame, ma probabilmente qui ha toccato temi non di mio interesse.
Nous habiterons une maison sans murs, de sorte que partout où nous irons ce sera chez nous- J.Safran Foer, Extrêmement fort et incroyablement près

E finalmente lui pronunciò le due semplicissime parole che nemmeno una montagna di arte e ideali scadenti potrà mai screditare del tutto. I. McEwan, Espiazione

Sempre Francesina, anche su Anobii

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