Se la strada potesse parlare - J. Baldwin

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francesina
Olandese Volante
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Se la strada potesse parlare - J. Baldwin

Messaggio da francesina »

Le ingiustizie vissute dalla popolazione afroamericana per mano della polizia statunitense: è scoraggiante vedere che questo testo è stato scritto nel 1974 ed ambientato più o meno nello stesso periodo, ma è ancora decisamente attuale. Poco o nulla sembra infatti essere cambiato in termini di integrazione sociale: il sopruso del poliziotto Bell che abusa del proprio ruolo prima uccidendo un giovanissimo nero e poi costringendo al carcere per puro piacere personale il protagonista del romanzo non può infatti non far pensare ai recentissimi episodi di cronaca degli USA.
E’ quindi un romanzo che affronta tematiche serissime e per quanto sia tenero osservare i due protagonisti, Fonny e Tish, amarsi e sognare un futuro insieme, vederli muoversi in una realtà fatta di povertà, ingiustizia sociale e paura dei bianchi rende la lettura amara.
Baldwin non è però un disfattista e – giustamente, secondo me – crede fortemente che l’amore possa essere una molla potentissima per procedere con tenacia senza abbassare il capo e che senza sia invece quasi fisiologico lasciarsi andare: non solo l’amore interno ad una coppia è importante in tal senso, ma anche quello degli amici e della propria famiglia:
Here be spoilers
credo ne sia la riprova la sorte che Baldwin sceglie per il padre di Fonny e per il suo amico Daniel
.
Interessante in tal senso il confronto tra le famiglie di Tish e quella di Fonny: la scena della lite tra i due nuclei mi ha lasciata semplicemente sbigottita.
Nous habiterons une maison sans murs, de sorte que partout où nous irons ce sera chez nous- J.Safran Foer, Extrêmement fort et incroyablement près

E finalmente lui pronunciò le due semplicissime parole che nemmeno una montagna di arte e ideali scadenti potrà mai screditare del tutto. I. McEwan, Espiazione

Sempre Francesina, anche su Anobii

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