Cachemire rosso di Christiana Moreau

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lisolachenonce
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Cachemire rosso di Christiana Moreau

Messaggio da lisolachenonce »

Cachemire rosso di Christiana Moreau
Pagine 336
Edizioni Nord, 2020

Che dire di questo romanzo che vuole affrontare tanti temi giganteschi e molto attuali (il cambiamento climatico, l'abbandono delle tradizioni ancestrali con l'inurbamento da parte di popolazioni nomadi e tribali, i flussi migratori, lo sfruttamento dei lavoratori nei paesi in via di sviluppo, la discriminazione delle minoranze etniche, l'immigrazione clandestina e il suo sfruttamento, la non osservanza delle norme di sicurezza nei laboratori/fabbriche in cui vengono tenuti come schiavi i lavoratori clandestini che porta ad incidenti spesso anche molto gravi)?
Che mette tanta, troppa carne al fuoco e non sa minimamente gestirla, finendo per diventare la solita favoletta a lieto fine con un tocco di ambientazione ecologista. La parte più interessante resta quella iniziale della descrizione lirica degli immensi spazi aperti della Mongolia interna, del suo cielo pieno di stelle così vicine che sembra quasi di toccarle.
Da questo paradiso in cui la vita è però durissima per le condizioni estreme a cui i nomadi erano tradizionalmente abituati e in cui si sopravvive solo con un lavoro molto faticoso di allevamento, tra l'altro reso problematico dai cambiamenti climatici, Bolormaa è obbligata dalla scelte familiari ad allontanarsi per inurbarsi nella cittadina di Ordos, dove trova lavoro come operaia senza diritti in una fabbrica cinese di tessuti di cachemire.
Sfruttata e discriminata in quanto appartenente all'etnia mongola, con un'amica Bolormaa decide di fuggire verso la città cinese di Prato (si, la nostra, ma vista in una prospettiva nuova) con solo un bigliettino da visita e una vaga promessa di lavoro da parte di una signora italiana (dI Prato, appunto) incontrata in un mercatino etnico di Ordos. Un maglioncino di cachemire di una tinta insolita compie poi un bel po' di miracoli ..... e qui mi fermo altrimenti racconto tutta la trama, e oltre la trama c'è poco altro, purtroppo. La caratterizzazione dei personaggi è scarsa, parecchi passaggi della trama li definirei azzardati e la parte finale precipitosa più che affrettata.
Peccato, davvero.
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